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Uccise la compagna a Milano, 48enne si impicca in carcere

Davanti agli investigatori e al pm, Pietro Carlo Artusi aveva confessato il delitto di Roberta Priore, trovata morta martedì nel proprio appartamento

Uccise la compagna a Milano, 48enne si impicca in carcere - foto 1
lapresse

Pietro Carlo Artusi, il 48enne in carcere con l'accusa di aver ucciso la compagna Roberta Priore (53 anni), trovata morta martedì nel proprio appartamento di Milano, si è impiccato alle sbarre della sua cella a San Vittore.

Artusi è stato trasportato in condizioni gravissime all'ospedale San Carlo, dove è morto. L'uomo aveva confessato il delitto davanti agli investigatori della squadra mobile e al pm.

Da quanto si è saputo, Artusi si è impiccato con una corda rudimentale alle sbarre della cella, dopo le 21 di domenica sera. In precedenza l'uomo non aveva manifestato istinti suicidi. E' stato, poi, ricoverato in condizioni disperate.

L'uomo nella notte tra il 19 e il 20 marzo ha raccontato agli investigatori della squadra mobile e al pm di Milano, Grazia Colacicco, di avere ucciso la sua compagna Roberta Priore al culmine dell'ennesima lite con quella donna che frequentava solo da circa 5 mesi. Nonostante il poco tempo trascorso assieme, la polizia era già intervenuta due volte per litigi in casa. La notte dell'11 marzo un vicino aveva chiamato spaventato per le urla della donna, ma all'arrivo degli agenti erano apparsi entrambi calmi e la donna si era rifiutata di denunciare.

Il 14 marzo, invece, era stato Artusi, disoccupato, a telefonare al 112 raccontando di uno scontro che lo aveva convinto a lasciare l'appartamento dove si era di recente trasferito. "Durante la deposizione era sconvolto, davvero molto provato - aveva spiegato il capo della Mobile milanese, Lorenzo Bucossi -. Ci ha detto che lunedì sera (il 18 marzo, ndr) sono andati a cena in un locale in zona Ortica, al tavolo avrebbero iniziato a litigare per motivi personali, sembra per una presunta gelosia nei confronti della Priore. La situazione è degenerata al punto che sono andati via ognuno per sé. Poco dopo sono rientrati in casa ed è ripresa la discussione. Artusi dice che entrambi hanno assunto cocaina e che la donna lo ha aggredito lanciandogli oggetti. Ha ricostruito una scena scomposta in diversi momenti, a suo dire l'ha soffocata col cuscino per impedirle di urlare".

L'allarme era stato dato attorno alle 16 del 19 marzo dalla figlia di Priore perché non aveva notizie della madre da giorni e non riceveva risposta suonando al campanello.