IL DELITTO DI COLLEFERRO

Willy morto col fegato e il cuore spappolati: i risultati shock dell'autopsia

Impossibile stabilire la causa esatta della morte perché molti organi vitali sono stati lesionati

26 Set 2020 - 08:17
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Cuore, polmoni, milza e fegato spappolati oltre all'aorta lesionata: è quanto è risultato dall'autopsia di Willy Monteiro Duarte. Così tante le lesioni che anche per i medici legali è difficile stabilire quale sia stata la causa esatta della morte. Diversi infatti gli organi vitali lesionati dalle botte ricevute dal ragazzo che la notte tra il 5 e il 6 settembre è stato aggredito dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

"Willy è stato vittima di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive", questo scrive il medico di Tor Vergata Saverio Potenza a cui è stata affidata l'autopsia. Sul volto sono state registrate almeno sei lesioni che hanno causato anche emorragie cerebrali. Ma sono stati i colpi sul torace e nell'addome ad aver causato danni irreparabili: una lesione di sette centimetri sul cuore, l'aorta toracica lesionata, i polmoni, il diaframma, la milza, il pancreas, il fegato. Nulla è rimasto intatto. Ed è molto difficile anche per i medici poter stabilire l'esatta causa della morte. Impossibile fermare le emorragie interne.

Colleferro, chi sono i fratelli Bianchi accusati dell'omicidio di Willy

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© Instagram  | I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro© Instagram  | I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro© Instagram  | I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro© Instagram  | I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro

© Instagram | I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro

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Spunta il testimone chiave? - Gli inquirenti continuano a raccogliere le testimonianze per cercare di capire chi ha sferrato i colpi mortali contro Willy. Quella notte, assieme ai fratelli Bianchi, a Pincarelli e Belleggia era stato portato in camera di sicurezza anche Vittorio Tondinelli. Lui ha parlato di quanto accaduto ma non è stato fermato e la sua testimonianza non è stata raccolta. Ma ora a distanza di giorni sembra essere diventato il teste chiave per poter capire l'esatta dinamica del pestaggio. A questo si aggiungono le indagini sulle celle telefoniche. Non è escluso che nelle prossime settimane altre persone vengano sentite e nuovi nomi potrebbero finire sul registro degli indagati.

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