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Filippo Penati a Tgcom24: "Non penso alla politica, per ora"

Lʼex presidente della Provincia di Milano, dopo lʼassoluzione, in studio con il direttore Paolo Liguori, ripercorre la sua vicenda giudiziaria e su Renzi dice: "Non cʼè alternativa, ma gli manca disegno complessivo"

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"Sono sereno, non ho risentimenti". A Tgcom24 si presenta così Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano, assolto nell'inchiesta "Sistema Sesto". "La sentenza è come rinascere - prosegue - c'è stato accanimento, ma il collegio giudicante non si è fatto intimidire dai media". "La politica non è in cima ai miei pensieri - aggiunge. - Voglio recuperare onorabilità". Su Renzi, "non c'è alternativa, ma mi sembra che manchi di disegno complessivo".

Negli studi di Tgcom24, Filippo Penati, assolto nell'inchiesta "Sistema Sesto" dalle accuse di corruzione e finanziamento illecito dei partiti, risponde alle domande del direttore Paolo Liguori.

LA VICENDA GIUDIZIARIA - "Ho avuto fiducia nella giustizia, ma che fatica", ricorda Penati, ripercorrendo la sua vicenda giudiziaria. "Il collegio giudicante è stato coraggioso, non si è fatto condizionare dalla campagna mediatica contro di me, ha avuto le spalle larghe". E dopo l'assoluzione, Penati si sente di ringraziare il suo legale, Matteo Calori dello Studio Diodà: "Con me si è messo a cercare le prove, quello che non ha fatto la procura, che mi ha solo bollato come 'un delinquente patentato'". Nessuna traccia delle tangenti che gli imprenditori accusatori dichiaravano di aver versato al numero uno dei bersaniani. "Quei soldi non mi sono mai stata trovati; si parlava di Dubai, triangolazioni increbidili, ma alla fine è emerso solo che i miei accusatori si scambiavano somme estero su estero".

DOPO L'ASSOLUZIONE - "Io sono abituato a chiedere scusa quando sbaglio, in famiglia e fuori; ora ho un'assoluzione perché 'il fatto non sussiste', il 'Sistema Sesto' era solo una moda, ma non ho risentimenti - sottolinea -. Sono pacificato e ho affrontato questa inchiesta con grande serenità, la mia storia sia di esempio".

NEL FUTURO C'E' IL RITORNO ALLA POLITICA? - "La politica non è in cima ai miei pensieri; non mi sono posto ancora il problema di tornare o no in politica. In questi anni mi sono dedicato all'insegnamento della lingua italiana a gruppi di minori extracomunitari accolti in una comunità; ho scritto due libri gialli. Certo, la politica è una passione, una malattia. Ho iniziato portando panini agli scrutatori del Pci. E' come andare in bicicletta e allora non ti fermi più".

IL COMMENTO SU RENZI - "Renzi è una risorsa del Paese, non c'è alternativa. Mi sembra che manchi però di un disegno complessivo, ma forse chiediamo troppo", sottolinea Filippo Penati. "In questo momento di crisi della politica e disaffezione da parte dei cittadini, per uscirne, tutti, politici, stampa, poteri dello Stato a partire dalla magistratura, devono metterci responsabilità", conclude.