Violenza di genere e maltrattamenti, reati aumentati durante il lockdown
Il Report dellʼOrganismo permanente di monitoraggio rileva durante lʼemergenza un incremento dei "reati spia" in particolare ai danni di familiari e conviventi
Durante il periodo di lockdown a causa del coronavirus, si è verificato un incremento della violenza di genere. Atti persecutori, maltrattamenti e violenze sessuali sono passati dagli 886 casi di fine marzo ai 1.080 del 10 maggio 2020. Il reato con l'aumento più significativo è quello dei maltrattamenti contro familiari e conviventi. Lo dice il Report dell'Organismo permanente di monitoraggio esaminando il trend dei reati durante l'emergenza Covid.
Meno femminicidi ma più maltrattamenti - Secondo il report, dal primo marzo al 10 maggio, rispetto allo stesso periodo del 2019, si registra una diminuzione del 46,67% di femminicidi (dai 30 nel 2019 ai 16 del 2020), con un calo anche in ambito familiare (da 23 a 15). Ma aumentano le telefonate al numero antiviolenza 1522 del dipartimento per le Pari opportunità, nato per sostenere e aiutare le donne vittime di violenza. L'elevato numero di richieste di aiuto pervenute al numero dedicato lascia presumere il senso di grande solitudine e smarrimento legato alla difficoltà per le donne di rivolgersi alle forze dell'ordine.
Rabbia e violenza nelle mura domestiche - Se diminuiscono, secondo la Criminalpol, le violenze sessuali (-66%), gli episodi di maltrattamenti non si fermano e dopo il lockdown il rischio è che la fase 3 possa far registrare invece nuovi picchi. Tra le vicende delle ultime ore, oltre alla terribile storia dei gemelli uccisi dal padre a Margno (Lecco) per vendetta contro la moglie che voleva separarsi da lui, c'è quella di un 64nne trovato morto e di sua moglie gravemente ferita in una casa alla periferia di Grosseeto. L'ipotesi è che l'uomo si sia tolto la vita dopo aver tentato di uccidere la moglie. A Reggio Emilia, un 42enne napoletano è stato arrestato dai carabinieri per aver distrutto l'auto della moglie e aver tentato di aggredire gli stessi militari. Rientrata dal mare, la donna si è ritrovata il marito in casa nonostante la disposizione di allontamento dell'uomo da parte del giudice e il divieto di avvicinamento alla donna per i maltrattamenti del passato.
L'aggressione e a la fuga - A Fregene la polizia ha messo le manette ai polsi di un marocchino di 39 anni, fermato subito dopo aver tentato di uccidere la moglie, 35 anni, romana, con cui è sposato da 10 anni. Nei giorni scorsi la donna era scappata dalla casa. in cui i due risiedono, insieme ai tre figli perché esasperata dalle violenze subite negli anni e si era rifugiata nella villetta di famiglia a Fregene. Al momento di rincasare, la donna ha trovato il marito ad attenderla con una grossa cesoia con cui ha tentato di colpirla. Fortunamtamente è riuscita a fuggire entrando in casa e chiudendosi dietro la porta.
Violenze e drammi di questo genere colpiscono anche i minori: a Genova una studentessa di 16 anni, vittima di una violenza sessuale qualche mese fa, ha tentato il suicidio. A salvarla è stato l'amico del cuore, a cui la ragazza aveva scritto un disperato messaggio.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali