L'ex parlamentare Pd: "L'ultima volta che hanno espulso un Fiano da un luogo di studio è stato nel '38, con mio padre".
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A Venezia dove un gruppetto di attivisti pro Pal ha impedito in un'aula dell'Università Ca' Foscari lo svolgimento di un incontro-dibattito sulle prospettive di pace a cui stava prendendo parte l'ex parlamentare Pd Emanuele Fiano, interrompendo l'assemblea con slogan e cartelli contro il sionismo. L incontro era stato promosso dall'associazione "Futura" in collaborazione con la Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace.
Nei giorni scorsi un movimento "Fronte gioventù comunista" aveva annunciato una manifestazione "contro i sionisti nell'università". "I ragazzi che avevano organizzato il nostro incontro - ha riferito Fiano - avevano deciso di spostare la sede. Abbiamo fatto una mezz'ora con domande e risposte, quando una quarantina di ragazzi con striscioni e cartelli sono entrati e hanno detto che non mi avrebbero fatto più parlare. Ho provato in tutti i modi a continuare, ma hanno continuato a parlare e a dire su di me falsità. Il principio fascista che hanno loro in mente è che chi non ha idee come le loro non deve parlare". L'ex parlamentare Pd ha proseguito dicendo di essere "scioccato: l'ultima volta che hanno espulso un Fiano da un luogo di studio è stato nel '38, con mio padre".
Solidarietà a Emanuele Fiano è giunta da tutti gli schieramenti politici, dai dem Piero Fassino a Simona Malpezzi e Beppe Provenzano, da Carlo Calenda fino a Gianmarco Centinaio. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso vicinanza a Fiano, ma comunque tiene a precisare che "almeno in questo caso citare il fascismo come principio guida per i pro Pal è un po' azzardato. Forse riservare al fascismo le indubbie colpe storiche verso gli ebrei italiani, e chiamare invece col loro nome le idee che ispirano oggi i pro Pal sarebbe più onesto e opportuno", ha aggiunto.
Vicinanza a Fiano anche dal ministro dell'Università Anna Maria Bernini, la quale ha ricordato che "quando si impedisce un dibattito in un'università, si colpisce al cuore la democrazia. Il confronto è la linfa vitale di ogni comunità libera. Zittire qualcuno significa spegnere una parte di quella libertà che appartiene a tutti". Sulla stessa linea la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, "è inaccettabile quanto è avvenuto a Venezia. Non ci può essere nessuno spazio per intolleranza, violenza e antisemitismo nelle università, che devono essere spazi aperti al confronto democratico".
Solidarietà anche dal Comune di Venezia, che per voce dell'assessore all'Università, Paola Mar, sottolinea che "quanto accaduto oggi a Ca' Foscari è grave e inaccettabile. Impedire a una persona di parlare, a maggior ragione nel contesto di un'università, è una forma di aggressione, seppure verbale, che contraddice la storia e l'identità di Venezia: una città fondata sulla libertà, sul confronto e sul rispetto reciproco".