AVEVA PRESO IL TRENO

Treviso, trovato vivo il ragazzo disperso nel fiume Sile

Il 20enne era riuscito a riemergere e si era diretto in stazione con i vestiti ancora inzuppati. A dare l'allarme era stato il padre

28 Set 2020 - 19:39
 © LaPresse

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E' vivo e sta bene il 20enne disperso da lunedì mattina nel fiume Sile, a Treviso. Il padre l'aveva visto lanciarsi nelle acque e si era anche tuffato a sua volta, senza però riuscire a raggiungerlo. Il ragazzo è stato trovato a Bassano del Grappa (Vicenza), dove è giunto prendendo un treno. Dopo essersi tuffato, era riemerso e da solo aveva guadagnato la riva, tra la vegetazione, dirigendosi con gli abiti ancora inzuppati verso la stazione.

Quando non sembravano esserci più speranze, nonostante l'imponente macchina dei soccorsi avviata, il giovane è stato trovato sano e salvo a Bassano del Grappa, dove era giunto in treno dopo aver raggiunto a nuoto la riva del fiume. senza essere visto da nessuno. Tragedia sfiorata., ed enorme sollievo per la famiglia e soprattutto per il padre del 20enne, che si era tuffato a sua volta nel fiume, cercando invano di riacciuffare il figlio. L'uomo, ormai stremato, era stato salvato da un vicino di casa, che aveva messo in acqua un barchino.

La disperazione del padre e le ricerche L'allarme del genitore, in preda alla disperazione, aveva fatto scattare il piano di ricerche, dalle 10.30 del mattino, con numerose squadre dei vigili del fuoco,  sommozzatori, e con l'impiego di un elicottero del 115. Tutto inutile perché il 20enne, semplicemente, era già molto distante dal Sile. Era riemerso dopo pochi metri, risalendo una sponda ricca di vegetazione, e si era incamminato verso la stazione ferroviaria di Treviso.

Alla base del gesto - un atto probabilmente dimostrativo, per attirare l'attenzione  - una complicata situazione familiare, forse un litigio con il genitore. Pare che il ragazzo stesse attraversando un momento di forte stress emotivo. Per tutta la mattina però la città è rimasta con il fiato sospeso. La dinamica del fatto e la ricostruzione dei testimoni, sembravano lasciare pochi dubbi su un gesto volontario del giovane, e in molti si aspettavano solo un epilogo tragico.

Il viaggio verso i parenti a Bassano Il ventenne era in viaggio invece verso Bassano, perché lì vivono alcuni parenti con i quali ha un forte legame. Mentre saliva sul treno qualcuno aveva segnalato alle forze dell'ordine quel ragazzo con gli abiti zuppi d'acqua. Poi, quando i parenti l'hanno visto arrivare in quello stato, capendo che era successo qualcosa, hanno avvisato i genitori a Treviso. E' stata così contattata la questura e gli agenti ricostruito la difficile vicenda.

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