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Treviso, rubano 800 euro di champagne: "Volevamo farci un bagno a Ferragosto"

Gli autori del maxifurto sono una donna e due uomini di Padova. In macchina avevano una pinza e diverse confezioni di coltelli e occhiali da sole: forse volevano rivenderli

Un mare di champagne 2019
ufficio-stampa

"Volevo fare un bagno nello champagne la notte di Ferragosto".

Ha tentato di giustificarsi così la 33enne veneziana arrestata venerdì pomeriggio insieme ad altri due uomini - il compagno 38enne e un altro 50enne di Padova - dai carabinieri di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. I tre sono stati colti in flagrante mentre rubavano Moet & Chandon e altre costose bottiglie dagli scaffali di un centro commerciale nel Castellano. Non solo, la perquisizione delle forze dell'ordine ha fatto emergere altri bizzarri ritrovamenti.

Sassi e sabbia nel bagaglio a mano: scoperto e multato un turista norvegese in Sardegna

Un sasso dal peso di cinque chili e un sacchetto di sabbia prelevati dal litorale di Rena Majore, in Sardegna. Con questi "souvenir" un turista norvegese ha tentato l'imbarco per un volo in partenza per Bruxelles dall'aeroporto di Alghero. Nel corso dello svolgimento dell'attività del controllo passeggeri nello scalo sardo, i funzionari dell'Agenzia Dogane e Monopoli in servizio presso la Sezione Operativa Territoriale di Alghero, unitamente ai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Alghero, hanno segnalato la presenza di reperti marini nel bagaglio di un passeggero. Al cittadino norvegese è stata applicata la sanzione che va da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro, oltre al sequestro dei reperti marini illecitamente prelevati. Con l'estate, torna, dunque, la piaga dei turisti "predatori" di spiagge e coste italiane

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Il furto - Quando i tre sono stati fermati, nello zaino avevano una refurtiva di bottiglie di ottima qualità per un valore complessivo di 800 euro. A notare la presenza del trio vicino agli scaffali - scrive il Corriere della Sera - sono stati gli addetti alla sicurezza, insospettiti dal loro comportamento. Ma è stato poi grazie alle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza che gli inquirenti hanno potuto ricostruire il loro modus operandi. La donna era addetta alla selezione delle bottiglie che una volta scelte passava al compagno. Questo con delle pinze rimuoveva il dispositivo antitaccheggio mentre il terzo uomo aveva il compito di nascondere il bottino nello zaino che aveva con sé.

 

 

La "scusa" - Sicuramente la fantasia le ha dato uno spunto interessante, ma la scusa del bagno nello champagne sembra non reggere, soprattutto perché i tre non sembrerebbero nuovi a episodi del genere. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, i tre avrebbero messo in atto lo stesso schema anche il 10 agosto, quando un furto molto simile è stato messo a segno nello stesso negozio. Inoltre, i ritrovamenti emersi durante la perquisizione hanno reso ancora più dubbia la loro situazione: non solo una pinza tronchese, ma anche un paio di scarpe sportive nuove senza lo scontrino di acquisto e nell'auto usata dai tre, parcheggiata poco lontano dal centro commerciale, diverse confezioni di coltelli e occhiali da sole dei quali i tre non sono riusciti a giustificare il possesso.

 

In tribunale - Il sospetto è che i tre rubassero le bottiglie per rivenderle: sabato mattina sono comparsi in tribunale per il processo per direttissima. La difesa ha chiesto un rinvio e il giudice, dopo aver convalidato l'arresto, ha disposto per i tre l'obbligo di dimora a Este, nel Padovano, dove vivono.

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