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San Donà di Piave (Venezia), furgone con a bordo disabili tampona un Tir: sei morti sull'A4

Si è salvata soltanto una giovane donna, anche lei disabile, estratta dopo un lunghissimo lavoro dei vigili del fuoco

Sei morti a San Donà di Piave (Venezia): è il bilancio dell'ennesima strage avvenuta lungo quello che ormai viene definito il "tratto maledetto" dell'A4, a cavallo tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

Un furgone con a bordo disabili con sindrome di Down si è scontrato con un Tir. A bordo del mezzo dell'associazione Centro21, partito da Riccione, c'erano l'ex sindaco Massimo Pironi, di 63 anni, alla guida, infaticabile volontario del sodalizio, e sei passeggeri, tutti disabili.

 

Erano diretti in Carnia per illustrare alcuni progetti a tutela dei disabili e dei giovani affetti dalla sindrome di down. Poco prima delle 16 di venerdì, lo schianto con il mezzo pesante. Si è salvata soltanto una giovane donna, anche lei disabile, estratta dopo un lunghissimo lavoro dei vigili del fuoco.

 

La dinamica dell'incidente è in tutto simile alle svariate altre tragedie che hanno portato a ben 21 vittime nel corso del 2021 e ad altre 16 nei primi nove mesi di quest'anno: si formano rallentamenti per traffico intenso e per lavori, i mezzi pesanti si incolonnano o si fermano bruscamente lungo la carreggiata e dunque chi sopravviene li tampona, spesso ad alta velocità.

 

 

L'abitacolo del furgone è stato letteralmente sventrato. La superstite era di fatto imprigionata in un piccolo vano in cui giacevano anche tutti gli altri passeggeri: quattro donne e un uomo, tutti affetti da disabilità, di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Il medico del Suem, giunto a bordo dell'elicottero, ha cercato disperatamente di trovare un flebile segnale di vita, ma non c'è stato nulla da fare: il decesso è avvenuto per tutti all'istante.

 

Al momento del violentissimo tamponamento erano segnalati rallentamenti - anche attraverso i pannelli a messaggio variabile e già da molti chilometri di distanza - a causa del traffico intenso tra Meolo - Roncade e il bivio A4/A28 (nodo di Portogruaro). L'incidente è avvenuto nella corsia centrale dell'ultimo tratto caratterizzato da tre corsie, prima di addentrarsi nell'imbuto a due in cui, soprattutto il venerdì pomeriggio, il volume di traffico in direzione del confine di Stato è ormai insostenibile: l'autista del furgone, che sembra procedesse a velocità sostenuta, non si è avveduto del Tir fermo in coda.

 

Il mezzo si è completamente accartocciato sotto il camion. La scena che si è presentata agli automobilisti che hanno cercato di portare i primi soccorsi è stata straziante. Per permettere alla Polizia stradale di rilevare la dinamica del sinistro e agli addetti di Autovie Venete di rimuovere i veicoli coinvolti, il tratto tra San Donà e Cessalto, in direzione Trieste, è rimasto chiuso per ore: in tarda serata le code erano lunghe oltre 11 chilometri e si sono verificati altri due incidenti, senza gravi conseguenze per i mezzi coinvolti, ma con un'auto che si è incendiata.

 

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato la tragedia come un "bollettino di guerra quotidiano" riferendosi alle tante vittime di quel tratto dell'A4. Il suo omologo dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, si è stretto "alle famiglie delle vittime", ricordando in particolare la figura impegnata di Pironi, "uomo sempre disponibile al servizio della sua terra e dei suoi concittadini".

Le vittime - Oltre a Massimo Pironi, ex sindaco di Riccione, le vittime dell'incidente in A4 sono quattro ragazze e un ragazzo di Cuore 21 e Centro 21: Francesca Conti, Rossella De Luca, Maria Aluigi, Valentina Ubaldi e Alfredo Barbieri. Lo comunica l'Amministrazione comunale di Riccione esprimendo profondo cordoglio per la loro scomparsa. 

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