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Rovigo, fa il bagno di notte con gli amici e scompare: 29enne ritrovato vivo nove ore dopo aggrappato a uno scoglio

"Sta bene, ma ha flebo e ossigeno perché ha ingerito tanta acqua salata che gli ha provocato un'insufficienza polmonare e un'insufficienza renale", ha detto la mamma del giovane

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Aveva deciso di fare il bagno a mezzanotte con quattro amici, ma dopo essere entrato in acqua era scomparso.

Nove ore dopo, è stato ritrovato aggrappato a degli scogli. È successo a Porto Tolle (Rovigo). Protagonista dell'avventura a lieto fine un tecnico elettricista 29enne, Mattia Veronese. Al buio fino all'alba, sperando che i soccorritori lo avvistassero al largo della Sacca degli Scardovari, il giovane ha trascorso un po' di tempo in mezzo al mare e un po' aggrappato agli scogli. Ora è ricoverato all'ospedale di Chioggia.

 

"Sta bene - ha detto la madre, Lorella Grandi, al Gazzettino -, ma ha flebo e ossigeno perché ha ingerito tanta acqua salata che gli ha provocato un'insufficienza polmonare e un'insufficienza renale. Oltre alle escoriazioni alle gambe per i tagli che si è fatto contro gli scogli. Non si sa bene che giro abbia fatto, l'importante è che si sia salvato. È un miracolo". 

 

Il racconto del giovane - "Mi sono fatto forza, ho cercato di nuotare, ma c'erano tante onde e continuavo a bere. Poi mi sono messo sulla schiena per cercare di galleggiare senza fare fatica perché ero sempre più stanco. Mi sono aggrappato a quello che ho trovato, scogli, rami. A un certo punto mi sono ritrovato nella melma, non sapevo dove ero e quanto tempo era passato, ma non avevo la forza di alzarmi in piedi, continuavo a cadere e a bere. Ho visto i droni e l'elicottero, ho provato a muovermi, ma non ce la facevo, non riuscivo nemmeno a gridare e non capivo come mai non mi riuscissero a vedere. Poi finalmente sono arrivati", ha raccontato il giovane attraverso la mamma, come riportato dal Gazzettino.

 

Un'avventura a lieto fine - Sabato sera, il giovane è entrato in acqua dalla Spiaggia delle conchiglie, in località Barricata, la punta nord della Sacca di Scardovari (Porto Tolle). È stato ritrovato al largo poco prima delle dieci, domenica mattina, dall'elicottero "Drago 149" dei vigili del fuoco, circa sei chilometri a sud, dall'altra parte della Sacca, in località Santa Giulia, sempre a Porto Tolle.  

 

A dare l'allarme erano stati gli amici di Mattia. Le forze dell'ordine hanno avvisato anche la famiglia e sono subito cominciate le ricerche dei vigili del fuoco, della Capitaneria di porto di Chioggia e dei carabinieri. "Erano le 3 e mezza quando mi è arrivata una telefonata. Era il suo numero, solo che a parlarmi non era lui, ma il commissario di Porto Tolle che mi ha spiegato che mio figlio era disperso in mare da ore. Ho provato un terrore profondo, da mozzare il respiro. Sono corsa subito sulla spiaggia e, d'istinto ho iniziato a chiamarlo", ha raccontato la madre del giovane al Gazzettino.

 

La mamma, poco dopo le 13 ha potuto incontrare il figlio, ricoverato all'ospedale di Chioggia (Venezia): "Mi ha detto 'io ce l'ho fatta, mi sono arrangiato da solo'. Gli ho parlato, mi ha raccontato l'avventura. Ha fatto due passi e si è ritrovato l'onda che l'ha portato al largo. Poi è arrivato sugli scogli e ci è rimasto fino alle sei del mattino, ha provato a camminare ma c'era melma. Vedeva le luci, l'elicottero e il drone ma non riusciva a farsi sentire”. 

 

Le ricerche dei vigili del fuoco di Adria e Rovigo erano iniziate poco dopo la mezzanotte. Erano arrivati anche i sommozzatori di Vicenza e gli specialisti con i droni del Sistema aeromobile a pilotaggio remoto (Sapr). Le operazioni si sono rivelate subito molto difficili, perché le onde erano molto alte. In supporto ai vigili del fuoco e alla Capitaneria di porto è intervenuto un elicottero Sar dell'Aeronautica militare che ha sorvolato la zona per oltre due ore, dalle 5 alle 7. Il naufrago, sotto choc ma cosciente, è stato sollevato con il verricello a bordo dell'elicottero e trasportato all'ospedale di Chioggia poco prima delle dieci del mattino. 

 

"Dopo la paura è stata una giornata di festa, mi hanno chiamato tutti gli amici, anche il sindaco e poi i pompieri, per sapere come stava. È come se Mattia fosse nato una seconda volta. Con suo papà e suo fratello ci eravamo preparati al peggio e, quando ci hanno detto che era stato trovato vivo, è stata una gioia enorme, incredibile, non capivo più nulla dalla felicità", ha concluso Grandi.

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