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Donna scomparsa nel Padovano, marito condannato all'ergastolo per omicidio

La coppia ha una figlia di 5 anni e all'uomo è stata tolta la patria potestà. Il corpo di Samira El Attar non è mai stato ritrovato

E' stato condannato all'ergastolo Mohamed Barbri, 41enne marocchino accusato di omicidio e occultamento del cadavere della moglie Samira El Attar, scomparsa il 21 ottobre 2019 dopo aver accompagnato la figlia a scuola nel Padovano. La Corte d'Assise di Rovigo, che ha accolto le richieste dell'accusa, ha anche deciso di togliere all'uomo la patria potestà. Il corpo della donna non è mai stato ritrovato.

La fuga in Spagna e l'arresto

La coppia abitava a Stanghella, nel Padovano, e ha una figlia di 5 anni, ora affidata a una zia. Dopo l'omicidio Barbri era scappato in Spagna, ma la fuga era durata poco. L'uomo, nel gennaio dell'anno scorso, venne infatti rintracciato e arrestato a Madrid durante un controllo della polizia spagnola, in collaborazione con gli investigatori italiani. Da casa si era allontanato in bicicletta il primo gennaio. Da Milano aveva quindi raggiunto Barcellona in autobus, per poi spostarsi a Madrid. 

 

 

Il rapporto burrascoso nella coppia

 A mettere gli investigatori sulla pista spagnola era stata una telefonata che l'uomo ha fatto al fratello, utilizzando il cellulare di una persona conosciuta proprio sul pullman. Dopo la sparizione di Samira, le attenzioni dei militari si erano subito concentrate sul marito, sulla base di varie testimonianze che parlavano del rapporto spesso burrascoso con la 43enne. Soprattutto per ragioni economiche, ma non solo. La moglie lo accusava di sperperare quanto lei guadagnava come badante e di essere violento.

 

L'uomo si è sempre proclamato innocente Il marito aveva più volte contestato la sua indipendenza e il suo vestire all'occidentale. Nei giorni precedenti la scomparsa, qualcuno aveva letto nell'improvviso e grossolano taglio di capelli di Samira un chiaro intento punitivo dell'uomo. I conoscenti della coppia avevano escluso, peraltro, un allontanamento volontario per il rapporto strettissimo che legava madre e figlia. Non aveva convinto gli investigatori neppure il ritrovamento di un paio di scarpe della donna da parte del marito, in un punto della statale 16 a pochi chilometri dalla loro abitazione più volte perlustrato anche con l'utilizzo dei cani molecolari. E neppure i quattro messaggi che Barbri aveva inviato al cellulare della compagna proprio il giorno della sua  scomparsa, dopo molti giorni di gelo nei loro rapporti. Nel corso del processo Barbri ha continuato a dirsi innocente.

 

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