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Caro affitti, il sindaco di Venezia: "Se paghi un posto letto 700 euro non meriti l'Università"

Unione degli Universitari Venezia: "Il sindaco si dovrebbe vergognare per le sue dichiarazioni insensibili e paternaliste. Pensi a fare il suo lavoro e a trovare soluzioni per arginare il problema"

Rispondendo ai giornalisti sul problema del caro affitti per gli studenti, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha raccontato un aneddoto che ha scatenato le polemiche.

"L'altro giorno un ragazzo mi ha detto: 'Io ho trovato un posto letto a 700 euro. Per me son troppi'. Gli ho detto: 'Tu non meriti di laurearti, perché se ti fai fregare 700 euro per un posto letto non meriti di diventare classe dirigente'. Però bisogna saper cogliere una parte positiva, cioè la segnalazione di un malessere, di un problema", ha dichiarato il primo cittadino. "Il sindaco si dovrebbe vergognare per le sue dichiarazioni insensibili e paternaliste. Pensi a fare il suo lavoro e a trovare soluzioni per arginare il problema", ha replicato Marco Dario dell'associazione di studenti Unione degli Universitari (UDU) Venezia, come riporta Il Gazzettino.

 

Le parole di Brugnaro - "Potrei rispondere - ha proseguito Brugnaro - in maniera 'fighetta', dicendo che abbiamo proposto di fare ostelli, che abbiamo progetti, ma al ragazzo che sta protestando oggi cosa gli dici? Lui vuole una risposta subito. Io gli dico: 'Una volta che hai segnalato il problema poi cerca di ragionare'. Io andavo anche a lavorare durante l'università".

 

"Se vuoi fare la vita studiando e andando a bere lo spritz, dico che se te lo puoi permettere fallo pure. Il modello dei campus americano è bellissimo, in America. Ma il problema è che siamo in Italia, siamo un Paese che vive di lavoro. Io voglio cogliere la parte buona di questa protesta, ma dico ai ragazzi: "È proprio questo ciò che volete o volete l'autonomia?. E l'autonomia - ha concluso - è anche basarsi sul proprio lavoro".

 

La replica degli studenti - "Se ora paghiamo una stanza 700 euro al mese è colpa di politiche locali scellerate, che non hanno fatto altro che alimentare il turismo di massa e svendere la città pezzo dopo pezzo al libero mercato distruggendola, a scapito di chi vorrebbe viverci veramente", ha aggiunto Dario.

 

Cgil: "Parole inopportune" - "Parole inopportune, che ridicolizzano chi è costretto a pagare 700 euro. Brugnaro dimostra di non conoscere nemmeno la città che amministra, dove i costi sono ormai proibitivi non solo per chi studia. Il problema non è accettare o meno una stanza a 700 euro al mese, ma il fatto che la politica non si occupi in nessun modo di fornire una soluzione a un problema che ricade sulle spalle dei tanti lavoratori onesti, costretti a sacrifici per permettere ai figli di poter studiare", ha commentato Daniele Giordano, segretario generale della Cgil di Venezia, come riporta La Nuova Venezia.

 

Scarpa-Sambo (Pd): "Da Brugnaro parole indecenti" - "Al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che a un ragazzo che paga 700 euro di affitto, ha risposto che non merita di laurearsi perché chi si fa fregare 700 euro per un posto letto non deve diventare classe dirigente, chiediamo: ma in che città vive? Perché a Venezia, evidentemente, è da un po' che non ci passa del tempo". Lo hanno affermato in una nota la deputata dem Rachele Scarpa e Monica Sambo, segretaria del Pd Venezia. "È veramente irrispettoso - ha aggiunto Scarpa - prendersi gioco della disperazione degli studenti vittime di una speculazione selvaggia che Brugnaro stesso non ha fatto altro che assecondare. Si vergogni e pensi ad approvare in fretta un regolamento in città per regolare le locazioni brevi, visto che grazie al lavoro del Pd in Parlamento, Venezia è l'unica città in Italia che ha facoltà di farlo".

 

"Come Pd di Venezia - ha evidenziato Sambo - abbiamo più volte chiesto al Comune di aprire un confronto sul tema della casa, ma siamo sempre stati inascoltati. Questo sindaco, come sempre, invece di aiutare i giovani a costruirsi il futuro tenta di umiliarli dall'alto del suo pulpito milionario. Ci ricordiamo tutti le reazioni agli studenti che lo contestavano, come anche il trattamento riservato a chi lo critica, a dimostrazione che le sue dichiarazioni confermano la sua visione classista della società che non ha nulla a che vedere con il merito ma solo con la provenienza sociale". "Chi sputa - hanno concluso Scarpa e Sambo - sulla sofferenza materiale delle persone schiacciate dalla crisi abitativa, persone che spesso devono lavorare per potersi permettere gli studi, non merita di rappresentarle in ruoli importanti come quello di sindaco".

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