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Venerdì di scioperi e proteste, dal trasporto locale alla Dad ai matrimoni

Anche i rider si fermano nel giorno in cui tante categorie scendono in piazza per esprimere la loro rabbia. Stop dei mezzi pubblici, con modalità e orari diversi da città e città

Venerdì difficile nelle città italiane, dove il trasporto locale si ferma in molte città, si scende in piazza per protestare contro la didattica a distanza, si fermano i rider e, dopo un anno con i matrimoni ai minimi termini, manifestano perfino le coppie di (aspiranti) sposi. Esplode la rabbia di molte categorie che stanno vivendo un momento particolarmente difficile, tra restrizioni, divieti e spesso devastanti perdite economiche.

Lo stop alla Dad per protesta "II 26 marzo lanciamo uno sciopero della didattica a distanza: 'usciamo dagli sche(r)mi' perché 'questa casa non è una scuola'. Non collegatevi, non collegate, non fatevi collegare. È possibile uscire di casa e andare nelle strade e nelle piazze in cui ci saranno le manifestazioni, i presidi, i flashmob, le lezioni all'aperto", è l'appello lanciato da Priorità alla Scuola. "Il 26 marzo - spiegano gli organizzatori - è il giorno dell'astensione dalla Dad e delle richieste: perché la scuola riapra, perché la scuola torni a funzionare, perché nemmeno noi rivogliamo la scuola del 2019, ma una molto migliore. Questo è in gioco con le risorse del Recovery Fund: questo è il motivo per cui vogliamo e dobbiamo vincere la battaglia per quelle risorse e il modo in cui quelle risorse saranno usate".

 

Scuola, sciopero contro la Dad in tutta Italia: manifestazioni in 60 città

Da Nord a Sud in 60 città d'Italia, studenti e e docenti sono scesi in piazza per lo "sciopero contro la Didattica a distanza". L'obiettivo delle manifestazioni è quello di chiedere la riapertura in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado, dal nido all'università. La mobilitazione è stata indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero nazionale proclamato dai Cobas.  

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Fermi i mezzi Momento difficile per lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto locale indetto dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna, con orari e modalità diversi da città a città. Questi sono gli orari dello stop di bus, tram e metropolitane in alcune delle principali città: Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio; Venezia Mestre 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Firenze dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 a fine servizio; Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Napoli dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Reggio Calabria dalle 8 alle 18 e dalle 21 a fine servizio.

 

No delivery day Si fermano infine anche i rider, che hanno proclamato un #NoDeliveryDay per rivendicare i propri diritti, chiedendo alla clientela di aderire e di non effettuare ordini sulle piattaforme.

 

Protestano anche gli addetti del wedding - Dopo un 2020 nero per il settore dei matrimoni scendono in piazza anche gli addetti del comparto che protestano a Napoli. Il fatturato è crollato del 90% secondo i dati elaborati da Banqueting e catering, associazione nazionale del wedding in cui operano 8.500 location, 1.300 catering, 8mila studi fotografici, 2.500 fioristi, 6.500 gruppi musicali, 3.500 agenzie di wedding planner per un totale di 700mila lavoratori. I manifestanti sono scesi in piazza Plebiscito a Napoli: insieme agli addetti dello spettacolo ci sono sposi in abiti da cerimonia, fotografi e anche coppie che dovrebbero davvero sposarsi. 

 

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