Dal Papa le mogli dei comandanti del battaglione Azov: speriamo di salvare loro le vite
"Non hanno cibo, acqua, medicine e cure sanitarie. E' una situazione terribile. Anche l'acqua dei tubi dell'acciaieria sta finendo", hanno raccontato al Pontefice
L'incontro con Papa Francesco è stato "un momento storico.
Speriamo tutti insieme che questo possa aiutare a salvare i nostri mariti, i soldati che sono nella Azovstal a Mariupol. Noi speriamo che questo incontro ci dia una chance per salvare le loro vite". Queste le parole di Katarina e Yulia, due mogli dei soldati del battaglione Azov che hanno appena incontrato il Pontefice e che sperano che sia data ai loro soldati la possibilità di evacuare dall'acciaieria.
Nella Azovstal di Mariupol "non hanno cibo, acqua, medicine e cure sanitarie. E' una situazione terribile. Anche l'acqua dei tubi dell'acciaieria sta finendo. Non possiamo stare seduti a guardare queste terribili notizie. Ogni giorno uno o due soldati feriti stanno morendo", hanno raccontato Katarina e Yulia al Papa. "Ci sono sei-settecento soldati feriti che devono essere evacuati immediatamente per essere curati" riferiscono le due donne.
"Pensiamo ci siano ancora civili dentro l'acciaieria - hanno proseguito - perché ci sono le famiglie dei militari. Hanno paura ad essere evacuati perche' hanno paura che i militari russi non li lasciano andare nei territori ucraini perche' le persone che vengono evacuate da Azovstal vanno prima nei campi russi e la Federazione russa poi non lascia andare via da li'. Hanno paura di essere torturati e uccisi".
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