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Vaccini: somministrazioni a quota tre milioni in Italia 

Più di un ottantenne su dieci vaccinato nel Lazio. In Lombardia è boom di chiamate per ricevere informazioni

coronavirus covid vaccino AstraZeneca
Ansa

Arrivano alla soglia dei tre milioni le somministrazioni di vaccini anti-Covid finora effettuate in Italia. In attesa del prossimo aggiornamento al momento il sito del governo riporta la cifra - secondo i dati pervenuti dai territori fino alle ore 19 - di 2 milioni 986.864 somministrazioni. E' invece di 1.281.768 il totale delle persone a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino.

Più di un ottantenne su dieci vaccinato nel Lazio, dove sono al via anche le prime inoculazioni agli agenti delle forze dell'ordine under 55. In Lombardia, invece, si registra un boom di chiamate, quasi 30mila in un giorno, per ricevere informazioni su come aderire alla campagna per gli over 80 che parte in queste ore.

 

Il Piano vaccini - con 3 milioni di somministrazioni effettuate in tutto il Paese - entra nel vivo della fase 2 e in molte regioni gli ambulatori si attrezzano per le inoculazioni, con gli uffici e gli studi di medici di famiglia e farmacisti già alle prese con migliaia di prenotazioni. Non mancano le criticità: a Bari i medici di base lamentano disservizi a scapito di anziani e disabili e parlano del loro "mancato coinvolgimento alla progettazione di una macchina organizzativa per la campagna vaccinale, che sta mostrando tutti i propri limiti".

 

Su tutto il sistema incombe anche l'incognita delle varianti del Covid, che se dovessero risultare resistenti ai vaccini, potrebbero compromettere la programmazione. Nelle ultime ore altre 424mila dosi sono state consegnate in tutta Italia dall'Esercito che ha concluso il trasferimento nelle 102 destinazioni indicate di 292mila e 800 dosi del siero di Astrazeneca e di 132mila di quello di Moderna, arrivate tra l'11 e il 12 febbraio a Pratica di Mare.

 

 

I numeri della distribuzione potrebbero ora continuare a crescere, almeno stando alle parole dell'ex viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, secondo il quale "sono attese 15-20 milioni di dosi di vaccini anti-Covid al mese da aprile-maggio. Dunque per l'estate dovremmo riuscire a vaccinare tutte le categorie più fragili della popolazione". Sileri spiega che "le iniziali problematiche di produzione sono state superate per i vaccini Pfizer e Moderna ed i vaccini stanno arrivando. Già nel mese di marzo - sottolinea - avremo più dosi e verranno approvati anche altri vaccini".

 

Scattano parallelamente, in varie Regioni, le campagne di vaccinazione per gli under 55 - ad esempio in Sicilia - e per gli anziani dagli 80 anni in su, in questo caso in Umbria, Toscana e Lombardia. In quest'ultima in una sola giornata si sono registrate più di 28mila telefonate per la richiesta di informazioni agli appostiti call center. A Palermo e nelle altre province siciliane la nuova fase di inoculazioni con AstraZeneca interesserà quindi, come previsto dal Piano, il mondo della scuola e delle università, le forze armate e di polizia, il personale dei "servizi essenziali".

 

Partono le prime vaccinazioni delle forze dell'ordine under 55 nel Lazio, dove è stata raggiunta la quota delle 50mila vaccinazioni agli over 80 anni (record in Italia), una percentuale superiore al 12% della popolazione target, con picchi del 20% nella Asl di Viterbo. In Liguria Costa Crociere ha messo a disposizione della città di Savona il Palacrociere per contribuire ad accelerare la campagna. Ma i medici di famiglia in Puglia denunciano disagi: "Abbiamo ultraottantenni su sedia a rotelle in coda fuori dalle farmacie - dice Nicola Calabrese, segretario della Fimmg Bari e vicesegretario nazionale - che devono spostarsi di dieci, venti, trenta chilometri per la somministrazione del vaccino, che chiedono di essere vaccinati a casa e non ricevono risposte, con una priorità in base all'ordine di arrivo e non in base alle reali condizioni del paziente".

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