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Vaccini anche in vacanza: allo studio un'iscrizione temporanea alle Asl

La soluzione, che potrebbe però essere applicata solo per soggiorni di almeno tre settimane, consentirebbe di superare le difficoltà logistiche. a fare da apripista l'accordo tra Piemonte e Liguria

Per consentire agli italiani di vaccinarsi anche in vacanza, il governo starebbe valutando l'ipotesi di un'iscrizione "temporanea" all'anagrafe sanitaria dell'Asl in cui si trascorre la villeggiatura. Su questa opzione starebbe lavorando il tavolo tecnico tra il ministero del Turismo, quello della Salute e il Commissario all'emergenza Francesco Figliuolo, che aveva avvisato delle difficoltà logistiche della "vaccinazione turistica".

L'iscrizione temporanea alle Asl dei luoghi di villeggiatura, spiega il Corriere della Sera, consentirebbe invece di superare queste difficoltà: avendo dati certi "agganciati" alle piattaforme informatiche regionali, con la registrazione dello spostamento da una Regione a un'altra, si potrebbero riprogrammare le consegne di vaccini. E sebbene queste piattaforme normalmente non dialoghino tra loro, sono tutte collegate al ministero della Salute che controlla l'anagrafe vaccinale nazionale.

 

 

Ciò, ovviamentente, solo se lo spostamento viene comunicato alla Asl della località di arrivo: in questo modo lo spostamento può essere "tracciato" e le dosi di vaccino necessarie possono essere "dirottate" dalla Regione di domicilio a quella di vacanza (oppure "compensate" a posteriori con le successive forniture). L'ipotesi allo studio, secondo il quotidiano, prevede un cambio provvisorio di domicilio sanitario per un breve periodo (verosimilmente non meno di tre settimane, quindi chi resta in vacanza per meno tempo non potrebbe accedere a questa possibilità) ma senza la scelta del medico di base.

 

L'accordo tra Liguria e Piemonte

Apripista della possibilità di vaccinarsi in vacanza è l'accordo, firmato sabato, tra le Regioni Liguria e Piemonte, che prevede di consentire la reciproca vaccinazione ai turisti in vacanza dall'una all'altra regione con una permanenza di almeno 7 giorni. Il documento è stato già trasmesso al generale Figliuolo, e se arriverà il via libera da Roma si partirà al più presto. Intanto, però, i presidenti delle due Regioni, Alberto Cirio e Giovanni Toti, parlano di una decisione corretta e di buonsenso. Nessuna "stravaganza", precisa il presidente della Liguria, perché "credo che qua oggi si espleti il ruolo che è il cuore delle Regioni, cioè dare dei servizi ai cittadini per quanto ci è possibile tenuto conto delle esigenze dei territori". Della stessa idea Cirio, secondo cui si tratta di "un accordo reciproco che è finalizzato a favorire il vaccino, a favorire la salute e anche ad andare incontro alle esigenze dei nostri piemontesi".

 

Il castello di Dracula diventa un centro vaccini anti-Covid per turisti

Il castello di Bran, meglio conosciuto come il castello di Dracula, diventa anche un centro di vaccinazione anti-Covid per i viaggiatori. Che potranno unire, come ormai sta avvenendo in molte destinazioni turistiche in giro per il mondo, l'utile al dilettevole. I rappresentanti del castello rumeno, reso celebre da Bram Stoker che vi ambientò il suo romanzo gotico, hanno annunciato che chi sceglierà di vaccinarsi da loro riceverà un "certificato di vaccinazione al Castello di Bran" e l'accesso gratuito alla mostra di strumenti medievali di tortura. Il farmaco utilizzato, riferisce il quotidiano rumeno Libertatea, sarà quello Pfizer e non servirà fissare appuntamenti. Il centro opererà solo nei fine settimana, per un mese, ma in caso di adesioni significative il periodo sarà esteso a tre mesi

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