FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Vacanze "da incubo", l'hotel non è come in foto: il giudice gli dà ragione

Dopo un contenzioso di tre anni, la struttura, un albergo nel Foggiano, dovrà rimborsare al turista la vacanza pagata e non goduta e le spese processuali 

bagaglio a mano trolley
Ansa

Estate.

Tempo di vacanza, ma a volte anche di delusione. Come quella che ha vissuto il turista milanese protagonista di questa storia iniziata nel 2018 e finita in tribunale. Partito per una pausa di qualche giorno in Puglia, una volta arrivato nella struttura, l'uomo nota che la piscina e la palestra dell'hotel non assomigliano affatto a quelle in foto su Booking, tanto da decidere di fare ricorso. Dopo quattro anni il tribunale gli dà ragione: la vacanza gli sarà rimborsata per intero.

La vicenda - Nel giugno 2018, l'uomo, un 44enne di Milano, avrebbe dovuto trascorre una vacanza di qualche giorno in hotel a Vieste, nel Foggiano, ma quello che trova, una volta arrivato, è la brutta copia di ciò che aveva visto su Booking, al momento della prenotazione online. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, a deludere le aspettative del turista sono soprattutto alcuni dettagli: la piscina, nulla più di una vasca poco profonda e invece di una vera palestra, una stanza con un solo attrezzo e un tapis roulant sotto il sole.

 

La reazione della struttura - Così l'uomo, che aveva pagato in anticipo la vacanza, per un totale di 2.250 euro, ha annunciato al titolare dell'hotel l'intenzione di andarsene. Alle sue reazioni, l'albergatore si è limitato a dirgli che avrebbe potuto anche "cambiare aria", ma accettando il rischio di perdere i suoi soldi. Il rimborso sarebbe arrivato infatti solo in caso di nuova prenotazione della sua camera, nel frattempo rimessa su Booking.

 

La decisione del giudice - Cento euro. Questa è stata la somma offerta come rimborso dalla nota piattaforma e rifiutata dal turista, che però non si è arreso, rivolgendosi alla magistratura. Il contenzioso è andato avanti per tre anni, fino alla decisione del giudice di pace di Milano, Alexia Dulcetta: il turista ha diritto a essere rimborsato dei setti giorni pagati e non goduti, nonché delle spese processuali. 

TI POTREBBE INTERESSARE

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali