Notarstefano (Azione Cattolica): “Non si tratta solo di creare un nuovo dicastero ma di tornare a mettere il dialogo al centro della politica”
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Un’idea lanciata dai movimenti associativi e cattolici che sarà presentata presto a Roma: tra i promotori Fondazione Fratelli Tutti, Azione Cattolica Italiana, Comunità Papa Giovanni XXIII e ACLI. Il nuovo ministero – nelle intenzioni – avrebbe il compito di coordinare politiche educative, azioni di prevenzione dei conflitti, difesa civile non violenta, disarmo, giustizia riparativa e promozione del servizio civile universale.
Le parole dell'associazionismo Non si tratta semplicemente di creare un nuovo dicastero - spiega Giuseppe Notarstefano, presidente dell'Azione Cattolica - ma di promuovo una visione che rimetta la pace al centro delle politiche pubbliche, come responsabilità trasversale e come orizzonte strategico" evidenziando come la "non si tratti solo di un tema per addetti ai lavori.
E' già online un sito dedicato che raccoglie materiali, approfondimenti e adesioni. Il portale guida espone le linee operative: dalla promozione della cultura della pace nelle scuole alla riconversione delle spese militari, dal sostegno ai percorsi di mediazione sociale alla valorizzazione del servizio civile come strumento di cittadinanza attiva.
Richiamando l'articolo 11 della Costituzione, Notarstefano insiste su un punto chiave: “Oggi quel principio – il ripudio della guerra – non è pienamente onorato. Quando si normalizza il riarmo e si riducono gli spazi per l'educazione alla nonviolenza, si tradisce una visione della Repubblica che dovrebbe essere al servizio della pace”.