ALTA TENSIONE A SCUOLA

Treviso, maestra a un alunno di quinta elementare: "Sono stufa degli errori, se continui così per me puoi pure stare a casa"

La famiglia del bambino ha reagito con sdegno: "Metodi educativi d'altri tempi, nostro figlio ha dovuto saltare la ricreazione e stare in piedi in un angolo per punizione"

07 Giu 2025 - 16:35
 © Dal Web

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A un alunno di quinta elementare, esasperata dai continui errori di grammatica nei compiti, una maestra ha detto: "Se continui così per me puoi pure stare a casa". La frase ha scatenato la reazione dei genitori del bambino, che hanno accusato la docente di utilizzare metodi d'insegnamento che sanno tanto di scuola del passato. Lo scontro tra maestra e famiglia dell'allievo avviene in una scuola primaria paritaria della provincia di Treviso

I genitori: "Metodi che sono fonte d'ansia"

 Insegnante e genitori, scrive il "Corriere del Veneto", hanno rischiato di finire ai ferri corti proprio per le ritorsioni della maestra sulla vita scolastica del figlio. "Ha dovuto saltare la ricreazione, la maestra ha minacciato di non farlo partecipare alla recita di fine anno se fa ancora errori", hanno raccontato i genitori, dopo aver chiesto subito un colloquio con il dirigente scolastico. E hanno aggiunto: "I modi della docente sono fonte di ansia e inquietudine", avvertendo che alle medie porteranno il figlio in un istituto diverso. 

La nota sul quaderno del 12 maggio

 La vicenda sarebbe precipitata il 12 maggio, quando la maestra, di fronte all'ennesimo errore grammaticale del bambino, ha scritto una severa nota sul quaderno dell'alunno: "Sono stufa di correggere innumerevoli verifiche scritte con i piedi, piene zeppe di errori ortografici gravi. Se la tua idea è di continuare così, per me puoi stare a casa!".

Il dirigente: "La maestra è dispiaciuta"

 Al ragazzo, ha riferito la famiglia - sarebbe anche stato imposto di "stare in piedi in un angolo" per punizione o di "saltare la ricreazione". Il dirigente ha confermato la preparazione dell'insegnante, che segue la stessa classe da 5 anni, e lavora nella scuola da 20. Ma con i genitori ha ammesso: "E' innegabile una caduta di stile della collega che si è lasciata andare a una esternazione impropria e che poi ha detto di essere dispiaciuta. Siamo in dialogo da due mesi con i genitori. Mi pareva tutto risolto ma evidentemente non è così". 

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