per chi ha 2 figli un salasso fino a 3mila euro

Senza scuola per tre mesi: ecco quanto costa (anche psicologicamente) l'estate alle famiglie

Centri estivi sempre più cari, turni con i nonni o smart working forzato: l’estate è un tour de force per milioni di genitori italiani. Aumentano anche le richieste di supporto psicologico

di Giuliana Grimaldi
04 Giu 2025 - 15:49
 © Istockphoto

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Con l’arrivo dell’estate, per milioni di genitori italiani non iniziano le vacanze, ma una vera e propria maratona organizzativa lunga 13 settimane. Quest'anno anche di più, considerando che, per ospitare i seggi del referendum, molti istituti chiuderanno persino prima del solito. In media le scuole resteranno chiuse da inizio giugno a inizio settembre, tre mesi che per molte famiglie diventano una sfida logistica, economica e anche psicologica.

Secondo i dati di Altroconsumo e Censis, il 72% delle famiglie italiane è costretto a fare grandi sacrifici per trovare soluzioni di custodia estiva, mentre il 63% delle madri lavoratrici si dichiara esausta durante questo periodo. Un’emergenza silenziosa che ogni anno si ripresenta puntuale.

Le alternative per l’estate: cosa scegliere e quanto costa davvero

 Per chi non ha tre mesi di ferie, organizzare le giornate dei figli diventa un puzzle da incastro. Ecco le principali opzioni a disposizione, tra pro, contro e costi.

  • Centri estivi pubblici: offrono una proposta educativa accessibile, spesso in oratorio o nelle scuole stesse. I costi variano tra i 70 e i 120 euro a settimana (spesso senza merenda e pranzo che vanno portati da casa), con tariffe ridotte in base all’Isee. Tuttavia, i posti sono limitati e si esauriscono rapidamente, lasciando fuori molte famiglie.
  • Centri estivi privati: sono più vari e flessibili, ma anche molto più costosi. Dalle attività sportive ai laboratori creativi, dai corsi di inglese ai campus naturalistici, i prezzi oscillano tra i 150 e i 250 euro a settimana per figlio, arrivando fino a 350 euro solo a Milano. Per chi ha due figli, si può arrivare a superare i 3mila euro per l’intera estate.
  • Campi residenziali (noti anche come "sleep-away", summer camp con pernottamento): una formula più intensiva, pensata per i bambini più grandi, dai 7 anni in su. Una settimana in montagna o al mare può costare tra i 600 e i mille euro, con soggiorno e attività incluse. Ideali per sviluppare autonomia, ma fuori portata per molte famiglie. 
  • Babysitter: scelta flessibile per chi lavora da casa o ha bisogno di coprire solo parte della giornata. I costi salgono in estate: da 10 a 15 euro l’ora, spesso con tariffe maggiori per due o più bambini o per babysitter con competenze educative.
  • Nonni e rete familiare: ancora oggi rappresentano la soluzione principale per molte famiglie. Ma la disponibilità non è scontata, né infinita: serve salute, vicinanza e allineamento educativo. E dopo settimane di gestione, anche i nonni possono andare in affanno.
  • Smart working e turnazione tra genitori: per chi ha la possibilità di lavorare da casa, il lavoro agile diventa una leva importante per contenere i costi. Ma spesso si traduce in un doppio carico mentale: gestire figli e incombenze familiari mentre si lavora porta stress e senso di colpa. Una strategia efficace può essere quella di alternarsi tra genitori, dividendosi i giorni o le fasce orarie. Ma servono pianificazione, collaborazione e – se possibile – flessibilità dal datore di lavoro.

Famiglie sotto attacco

 Francesca Fiore - una delle fondatrici della pagina Instagram "Mamma di Merda", autrice e attiva nella divulgazione sul tema della parità di genere - racconta a Tgcom24 quanto la stagione metta a dura prova le famiglie: "L’estate per i genitori? Un incubo che comincia con le vacanze di Pasqua. Perché già a Pasqua bisogna armarsi di foglio Excel e cominciare a capire come fare a coprire le 13 settimane che ci separano dall’inizio della scuola. Anche se, in realtà, non sono solo quelle. Perché, come sappiamo tutti, quando riaprono le scuole sono spesso disorganizzate: non sono state fatte le nomine, manca il personale, e la scuola comincia sempre in modo parziale. Insomma, prima di avere il tempo pieno se ne parla, di solito, a fine settembre. E quindi bisogna iniziare a fare gli incastri. Chi ha i nonni che non lavorano è fortunato. Ma oggi la società è profondamente cambiata: molti nonni lavorano fino a 70 anni, o non ci sono, o non sono disponibili, o non vivono vicino, o — semplicemente — non ci sono più".

Una volta esclusa l'opzione dei nonni, il problema diventa economico, e il racconto si fa ancora più amaro:  "Chi ha, i nonni, ha sicuramente una grande risorsa. Chi non ce li ha, deve avere soldi. I campi estivi, ormai, anche i più economici — nelle grandi città ma non solo — partono da 80 euro a settimana. E parliamo dell’oratorio, con ragazzi volontari che intrattengono i nostri figli in modo spesso approssimativo. Si arriva tranquillamente a 250/350 euro a settimana per figlio. Facciamoci due conti. Abbiamo raccolto testimonianze di famiglie che hanno chiesto un prestito per coprire le spese estive. E senza contare la tristezza di dover chiedere ferie separate. Le famiglie non riescono più nemmeno a farsi le canoniche due settimane insieme. Molti preferiscono "splittare": per esempio, la moglie prende le prime due settimane di agosto, il marito le seconde due. Così, almeno agosto è coperto. Perché l’altra sorpresa incredibile è che ad agosto i centri estivi — anche quelli privati — non ci sono. Sono rarissimi. Ecco, questo è il calvario fino ai 14 anni. Perché solo a 14 anni, finalmente, si possono lasciare questi ragazzini soli a casa, parcheggiati sul divano. Questo è quello che ci offre questo Stato. Un Paese che, a parole, sembra avere una grande voglia di figli altrui. Salvo poi abbandonare completamente i genitori".

Il prezzo invisibile: stress e disagio emotivo

 Oltre al portafoglio, l’estate pesa anche sulla salute mentale dei genitori. Secondo l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, si registra tra giugno e agosto un aumento del 30-40% delle richieste di supporto psicologico genitoriale.

Ansia, irritabilità, senso di inadeguatezza e conflitti familiari sono in forte crescita. "Le vacanze dovrebbero essere un’occasione di connessione – spiega la psicologa Mara Compagnoni, attiva su Doctolib.it – ma il mito della vacanza perfetta e l’impossibilità di soddisfare tutte le esigenze di figli, lavoro e partner generano spesso frustrazione e stress".

Il senso di colpa è un nemico subdolo: c’è chi si sente in difetto per non potersi dedicare abbastanza, chi teme di affidare i figli troppo ai nonni o a strutture esterne. Ma la soluzione, dice l’esperta, non è rincorrere la perfezione.

Strategie per sopravvivere (con un po’ di equilibrio in più)

 I consigli per affrontare al meglio questi tre mesi arrivano proprio dalla psicologa Mara Compagnoni. Niente supereroi multitasking, ma una gestione più umana, empatica e realistica del tempo estivo. Ecco le regole che mamme e papà possono mettere in atto per arrivare vivi a settembre:

  • Routine flessibile: orari stabili, ma non rigidi. Basta qualche punto fermo (pasti, riposo, compiti) per evitare il caos totale e creare sicurezza nei bambini.
  • Giocare insieme: lo sport, un’attività creativa o anche cucinare insieme rafforzano il legame genitore-figlio e aiutano a sentirsi presenti senza ansia da prestazione.
  • Dialogo prima della partenza: parlare con il partner e con i nonni delle aspettative reciproche evita fraintendimenti e frustrazioni. Condividere le regole anche con i bambini li rende più collaborativi.
  • Noia benvenuta: lasciare spazi vuoti serve. La noia stimola la creatività e insegna a gestire il tempo libero.
  • Compiti? Con calma: niente full immersion. Dopo qualche giorno di decompressione, bastano 30-60 minuti ogni due giorni. L’obiettivo è accompagnare i bambini verso l’autonomia, non fare tutto al posto loro.

L’estate può anche essere un tempo di crescita, se vissuta senza pressioni. "Non deve essere perfetta per essere felice – conclude Compagnoni – anzi, spesso è proprio nei giorni lenti, imperfetti, ma autentici che si costruisce il vero benessere familiare".

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