Centri estivi sempre più cari, turni con i nonni o smart working forzato: l’estate è un tour de force per milioni di genitori italiani. Aumentano anche le richieste di supporto psicologico
di Giuliana Grimaldi© Istockphoto
Con l’arrivo dell’estate, per milioni di genitori italiani non iniziano le vacanze, ma una vera e propria maratona organizzativa lunga 13 settimane. Quest'anno anche di più, considerando che, per ospitare i seggi del referendum, molti istituti chiuderanno persino prima del solito. In media le scuole resteranno chiuse da inizio giugno a inizio settembre, tre mesi che per molte famiglie diventano una sfida logistica, economica e anche psicologica.
Secondo i dati di Altroconsumo e Censis, il 72% delle famiglie italiane è costretto a fare grandi sacrifici per trovare soluzioni di custodia estiva, mentre il 63% delle madri lavoratrici si dichiara esausta durante questo periodo. Un’emergenza silenziosa che ogni anno si ripresenta puntuale.
Per chi non ha tre mesi di ferie, organizzare le giornate dei figli diventa un puzzle da incastro. Ecco le principali opzioni a disposizione, tra pro, contro e costi.
Francesca Fiore - una delle fondatrici della pagina Instagram "Mamma di Merda", autrice e attiva nella divulgazione sul tema della parità di genere - racconta a Tgcom24 quanto la stagione metta a dura prova le famiglie: "L’estate per i genitori? Un incubo che comincia con le vacanze di Pasqua. Perché già a Pasqua bisogna armarsi di foglio Excel e cominciare a capire come fare a coprire le 13 settimane che ci separano dall’inizio della scuola. Anche se, in realtà, non sono solo quelle. Perché, come sappiamo tutti, quando riaprono le scuole sono spesso disorganizzate: non sono state fatte le nomine, manca il personale, e la scuola comincia sempre in modo parziale. Insomma, prima di avere il tempo pieno se ne parla, di solito, a fine settembre. E quindi bisogna iniziare a fare gli incastri. Chi ha i nonni che non lavorano è fortunato. Ma oggi la società è profondamente cambiata: molti nonni lavorano fino a 70 anni, o non ci sono, o non sono disponibili, o non vivono vicino, o — semplicemente — non ci sono più".
Una volta esclusa l'opzione dei nonni, il problema diventa economico, e il racconto si fa ancora più amaro: "Chi ha, i nonni, ha sicuramente una grande risorsa. Chi non ce li ha, deve avere soldi. I campi estivi, ormai, anche i più economici — nelle grandi città ma non solo — partono da 80 euro a settimana. E parliamo dell’oratorio, con ragazzi volontari che intrattengono i nostri figli in modo spesso approssimativo. Si arriva tranquillamente a 250/350 euro a settimana per figlio. Facciamoci due conti. Abbiamo raccolto testimonianze di famiglie che hanno chiesto un prestito per coprire le spese estive. E senza contare la tristezza di dover chiedere ferie separate. Le famiglie non riescono più nemmeno a farsi le canoniche due settimane insieme. Molti preferiscono "splittare": per esempio, la moglie prende le prime due settimane di agosto, il marito le seconde due. Così, almeno agosto è coperto. Perché l’altra sorpresa incredibile è che ad agosto i centri estivi — anche quelli privati — non ci sono. Sono rarissimi. Ecco, questo è il calvario fino ai 14 anni. Perché solo a 14 anni, finalmente, si possono lasciare questi ragazzini soli a casa, parcheggiati sul divano. Questo è quello che ci offre questo Stato. Un Paese che, a parole, sembra avere una grande voglia di figli altrui. Salvo poi abbandonare completamente i genitori".
Oltre al portafoglio, l’estate pesa anche sulla salute mentale dei genitori. Secondo l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, si registra tra giugno e agosto un aumento del 30-40% delle richieste di supporto psicologico genitoriale.
Ansia, irritabilità, senso di inadeguatezza e conflitti familiari sono in forte crescita. "Le vacanze dovrebbero essere un’occasione di connessione – spiega la psicologa Mara Compagnoni, attiva su Doctolib.it – ma il mito della vacanza perfetta e l’impossibilità di soddisfare tutte le esigenze di figli, lavoro e partner generano spesso frustrazione e stress".
Il senso di colpa è un nemico subdolo: c’è chi si sente in difetto per non potersi dedicare abbastanza, chi teme di affidare i figli troppo ai nonni o a strutture esterne. Ma la soluzione, dice l’esperta, non è rincorrere la perfezione.
I consigli per affrontare al meglio questi tre mesi arrivano proprio dalla psicologa Mara Compagnoni. Niente supereroi multitasking, ma una gestione più umana, empatica e realistica del tempo estivo. Ecco le regole che mamme e papà possono mettere in atto per arrivare vivi a settembre:
L’estate può anche essere un tempo di crescita, se vissuta senza pressioni. "Non deve essere perfetta per essere felice – conclude Compagnoni – anzi, spesso è proprio nei giorni lenti, imperfetti, ma autentici che si costruisce il vero benessere familiare".