Nel 2025 l’Italia introduce tre mesi di congedo parentale retribuiti all’80% per ciascun genitore, ma resta lontana dai modelli nordici
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Con l’annuncio che l'Inps dal 2025 introdurrà un’indennità all’80% per tre mesi di congedo per i genitori, anche l’Italia prova a fare un passo avanti verso un sistema più equo e moderno. Ma come si posiziona rispetto al resto d’Europa? Il congedo parentale non è uguale ovunque: cambia la durata, la retribuzione, e soprattutto la possibilità di condividerlo tra madre e padre. Ecco come si muovono i diversi paesi, tra modelli virtuosi e soluzioni ancora lontane dall’equilibrio.
Svezia e Norvegia restano in cima alla classifica per qualità e accessibilità del congedo parentale. La Svezia offre ben 480 giorni (circa 16 mesi) da suddividere tra i due genitori, con 390 giorni retribuiti quasi al 100%. Ma non solo: 90 giorni (pagati circa 16 euro giornalieri) sono riservati a ciascun genitore e non trasferibili, per incentivare la partecipazione dei padri.
La Norvegia adotta un sistema simile: 49 settimane pagate al 100% o 59 all’80%, con una quota obbligatoria riservata a ciascun genitore. È una cultura che considera naturale la presenza del padre accanto al neonato, e il welfare lo sostiene concretamente.
Anche la Germania ha un sistema avanzato: 14 mesi di congedo retribuito, se entrambi i genitori ne usufruiscono, al 65% del reddito netto. Il congedo è flessibile e può essere utilizzato fino al terzo compleanno del bambino, anche a intermittenza.
La Spagna si è distinta per una riforma recente e coraggiosa: 16 settimane di congedo completamente retribuito per ciascun genitore, di cui 6 obbligatorie subito dopo il parto. È uno dei pochi casi in Europa in cui la parità è totale sia in termini di tempo che di compenso.
Anche il Portogallo si è mosso nella giusta direzione: offre 120 giorni al 100% o 150 all’80%, con un bonus di 30 giorni aggiuntivi se entrambi i genitori si dividono il periodo. Un incentivo che funziona.
In Francia la maternità è ben regolata con 16 settimane garantite, ma il congedo parentale facoltativo può durare fino a tre anni. Il problema? La retribuzione è bassa, e questo disincentiva soprattutto i padri a prenderselo. Si tratta di una generosità solo teorica.
Lo stesso vale per la Romania che consente fino a due anni di congedo con una retribuzione all’85% del salario medio, ma con un tetto massimo mensile piuttosto limitato. Anche qui, però, l’uso del congedo da parte degli uomini è molto raro.