FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Offerto 1,1 milione risarcimento per Luana D'Orazio, la famiglia: incongruo

La società di consulenza dei familiari della giovane operaia morta in un tragico incidente sul lavoro a Montemurlo (Prato): "I danni sono ancora da quantificare. Approfondiremo la questione"

Poco più di un milione di risarcimento per la morte di Luana D'Orazio.

E' quanto la compagnia assicurativa Unipol avrebbe offerto ai familiari della giovane operaia morta il 3 maggio 2021 mentre lavorava a un orditoio a Montemurlo (Prato). L'assicurazione, dice Andrea Rubini, a.d. di Gesi Group, società di consulenza della famiglia, ha parlato di 1,1 milioni di euro. "Offerta incongrua", dice lo stesso Rubini.

 

"Danni da quantificare" - "Abbiamo scritto all'assicurazione una risposta formale - chiarisce Rubini - spiegando che i danni, patrimoniali e non, sono ancora da quantificare. Non riteniamo stabilizzata la situazione, ci riserveremo di approfondire la questione nelle prossime settimane". 

 

Prato, l'intera comunità piange la morte di Luana D'Orazio

 

Tra pochi giorni l'udienza preliminare del procedimento - L'offerta della compagnia con cui aveva una copertura assicurativa la ditta, in cui lavorava la 22enne, arriva a pochi giorni dall'udienza preliminare del procedimento fissata per il 7 aprile, in cui compariranno i tre imputati accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele del macchinario a cui lavorava Luana: la titolare dell'azienda Luana Coppini, il marito Daniele Faggi considerato "titolare di fatto" dall'accusa e il tecnico manutentore esterno Mario Cusimano. "Se sarà possibile" anticipa Rubini riguardo all'udienza - la madre di Luana si costituirà parte civile nel procedimento". 

 

La vicenda della morte della giovane operaia sarà quindi discussa per la prima volta in un'aula di tribunale a quasi un anno dalla tragedia. La Procura di Prato aveva chiuso le indagini a ottobre. Secondo gli accertamenti effettuati dal consulente nominato dagli inquirenti, l'ingegner Carlo Gini, l'orditoio per la campionatura al quale era stata assegnata la giovane aveva i dispositivi di sicurezza disattivati. 

 

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali