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Morta per un tiramisù vegano, il fidanzato: "Era sempre attenta"

Anna Bellisario è deceduta a Milano dopo dieci giorni di coma. Il suo ragazzo ricostruisce davanti ai pm quella tragica serata: "Ha preso anche antistaminico e un farmaco per l'asma, tutto inutile"

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Quel tiramisù vegano le è stato fatale.

Ora, il fidanzato di Anna Bellisario, la ragazza di vent'anni morta domenica scorsa dopo dieci giorni di coma a causa di uno shock anafilattico, prova a fare chiarezza. È stato ascoltato per circa due ore dalla Procura di Milano. Due ore nelle quali ha ricostruito gli ultimi drammatici minuti prima del ricovero in ospedale. "Era sempre attentissima, ha guardato l'etichietta e ha chiesto anche rassicurazioni", ha raccontato.

La ricostruzione - Il ragazzo, Tommaso, è stato convocato dal pm Luca Gaglio e ha ricostruito l'intera vicenda di quella serata. I due erano infatti insieme nel ristorante, specializzato in panini vegani, di Corso Garibaldi, uno dei pochi locali dove la ventenne, attentissima alla sua allergia, era solita frequentare assieme agli amici. Non aveva però mai ordinato prima quel dolce e dopo sole due cucchiaiate ha cominciato a dare segnali di malessere, fino allo shock anafilattico vero e proprio. Durante la serata la ragazza aveva anche consumato un sandwich contenente maionese fatta in casa, nella quale sono state rinvenute tracce di uova, altro alimento a cui era allergica, seppur in misura minore rispetto alle proteine del latte. Proprio questo aspetto, costituisce il principale punto interrogativo su cui stanno lavorando gli investigatori per chiarire quali siano state le effettive cause del decesso della giovane.

 

Il momento del dolce - Al momento del dolce, la ragazza ha chiesto ulterriori rassicurazioni sugli ingredienti. "Ha guardato l'etichetta, ma, non convinta, ha chiesto ulteriori rassicurazioni al personale del ristorante sull'assenza di tracce di latte". Il giovane ha poi ribadito anche che la ragazza, dopo aver provato a vomitare il tiramisù appena ingerito, ha preso pure un antistaminico a base di cortisone e un farmaco per l'asma. Un tentativo per bloccare la crisi respiratoria che però non è stato sufficiente.

 

Le indagini - Al momento ci sono quattro indagati e appartengono all'azienda ci Assago  che materialmente produce i vasetti di "Tiramisun" venduti anche dal fast food e adesso ritirati. Il dolce sarebbe stato contaminato perché nello stabilimento venivano effettuate anche lavorazioni su altri alimenti con latte ma nulla di ciò sarebbe stato indicato sull'etichetta. I reati sono omicidio colposo, frode nell'esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine. Ma è probabile che nelle prossime ore, in attesa dell'autopsia sulla ragazza, in programma al più tardi per l'inizio della prossima settimana, vengano inseriti nel registro degli indagati anche i proprietari del locale dove è avvenuto l'incidente.

 

I genitori chiedono giustizia - "E' un momento tragico, ma con forza vogliamo che vengano chiarite le responsabilità del decesso di nostra figlia, abbiamo massima fiducia nella magistratura", hanno affermato i genitori della 20enne morta.

 

"Abituata alle tracce di uova" -  Stando all'ipotesi al vaglio Anna Bellisario era abituata a mangiare alimenti con contaminazioni di uova. Altro prodotto a cui era allergica, ma in misura molto inferiore rispetto all'allergia ai latticini "devastante" e di cui soffriva da quando era piccola. Sarebbe questo un punto fermo dei primi accertamenti. La giovane, infatti, nel corso di quella cena mangiò anche un panino con una maionese, prodotta dal locale, nella quale sono state trovate tracce di uovo. Ma stando alle audizioni e ad altri elementi raccolti è emerso che la 20enne era comunque abituata a mangiare alimenti con tracce di uova, mentre prestava la massima attenzione ai latticini e anche alle contaminazioni con proteine del latte negli alimenti che assumeva.

 

Autopsia e accertamenti - Gli accertamenti autoptici e allergologici dovranno comunque fare chiarezza sull'incidenza degli alimenti assunti in relazione alla morte. Intanto gli inquirenti stanno individuando il laboratorio nel quale effettuare analisi quantitative sulla presenza di latte nel dolce. E manderanno informazioni di garanzia con le iscrizioni nel registro degli indagati, in vista dell'autopsia della prossima settimana, ad ampio spettro. Saranno ascoltati come testi anche i genitori della ragazza.

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