"È doveroso ringraziarli", ha scritto la 45enne, che ha raccontato la sua esperienza in un post
Teresa Guccini, la figlia del cantautore Francesco, ha sposato la causa di Fedez sull'importanza di donare il sangue e lanciato un appello sul suo profilo Instagram. "Senza i donatori di sangue non sarei qui a raccontare la mia storia ed è perciò doveroso ringraziarli", ha scritto la 45enne, che ha poi descritto l'esperienza che l'ha spinta a pubblicare il post.
Il post - La donna ha condiviso un'immagine in cui appare in un letto d'ospedale con in braccio suo figlio e ha scritto: "Questa foto è del 15 dicembre '22 ed è il momento esatto in cui sono ritornata molto provata in ostetricia dalla terapia intensiva e ho rivisto il mio Pietro arrivato dalla neonatologia un giorno dopo la sua nascita. Ero letteralmente distrutta e tratti senza memoria. Scrivo queste righe ispirata da quanto accaduto a Fedez".
"C'è un altro motivo per cui scrivo, ovvero l'importanza del parto in strutture ospedaliere attrezzate di terzo livello. La mia è stata una gravidanza perfetta e ho fatto un parto naturale, eppure, quando ho espulso la placenta, ho avuto una emorragia gravissima stimata intorno ai 2200cc che mi ha fatto scendere l'emoglobina a 4. Avere l'emoglobina a 4 all'improvviso (il minimo è 12) significa essere a un passo dall'andarsene. Ci ho messo mesi a elaborare quanto accaduto perché nella gioia della nascita non ho pensato a me stessa. Sono stata portata immediatamente in sala operatoria e da lì non ricordo più nulla. Mi sono svegliata in rianimazione il giorno dopo immobilizzata e intubata e senza Pietro, confusa e senza sapere bene cosa fosse accaduto. È stato difficile ma senza 4 emotrasfusioni e la prontezza degli anestesisti, ostetrici, ginecologi e rianimatori dell'Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico di Sant'Orsola non ce l'avrei fatta", ha aggiunto Guccini.
"Donare il sangue è fondamentale così come affidarsi a strutture organizzate per partorire perché durante un parto naturale possono accadere molte cose ed essere lontani da una rianimazione e da una rianimazione neonatale può virare in peggio l'esito delle cose. Partorire a casa può essere romantico ma non penso sia una scelta saggia per il proprio bene e per quello del vostro bambino in momenti in cui i secondi fanno la differenza. Io mi sono persa i momenti più belli, quelli di quiete dopo un parto naturale, quelli in cui ci si gode il proprio bimbo sulla pancia e ci si rende conto di una nascita ma posso dire di essere stata fortunata nella sfortuna. Ringrazio ancora tutto lo staff dell'ospedale e i donatori che mi hanno permesso di raccontarvelo", ha concluso la 45enne.