Il procuratore: "Nessuna pena lenirà il dolore, ma bisogna ricucire quello strappo". Il sindaco di Stresa, Marcella Severino: "Profondamente amareggiata"
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Tre patteggiamenti e due proscioglimenti. Si chiude così la vicenda giudiziaria sulla tragedia del Mottarone, l'incidente della funivia in cui persero la vita 14 persone. Il gup di Verbania, Gianni Macchioni, ha accolto le istanze a patteggiare a 3 anni e 10 mesi avanzata da Luigi Nerini, titolare della Ferrovia del Mottarone, e a 4 anni e 11 mesi e 4 anni e 5 mesi proposte da Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto. Con questa pena, nessuno dei tre va in carcere. Accolta anche la richiesta di prosciogliere Martin Leitner, consigliere delegato dell'omonima società e di Peter Rabanser, responsabile del customer service.
I pm hanno illustrato in aula i motivi della richiesta di proscioglimento per i due dirigenti della Leitner. Peter Rabanser, che dell'azienda altoatesina è il responsabile del customer service, non può essere ritenuto responsabile di quanto inizialmente gli era stato contestato, hanno spiegato i pubblici ministeri, perché non spettava a lui il controllo sull'operato del direttore d'esercizio dell'impianto Enrico Perocchio: sull'operato di lui, pubblico ufficiale, i controlli spettavano all'Ustif, l'acronimo che indica l'Ufficio speciale trasporti a impianti fissi.
Parlando davanti al gup di Verbania, Gianni Macchioni, nell'ambito dell'udienza preliminare per il tragico incidente, il procuratore Alessandro Pepè ha affermato che "nessuna pena, nessun risarcimento potrà mai lenire il dolore per quanto accaduto. Chiudere ora, in una maniera complessivamente adeguata, è un modo per tutti di cominciare a ricucire quello strappo" e ha parlato di una "decisione non facile. Spero che le parti offese possano non dico accettare, ma comprendere questo esito". La Regione Piemonte ha intanto revocato la costituzione di parte civile dopo un risarcimento di circa 100mila euro.
"Questo è il valore che danno alla vita delle persone". Sono le poche parole pronunciate da Vincenza Minutella, la mamma di Silvia Malnati, una delle 14 vittime dell'incidente del Mottarone, dopo la decisione del gup Gianni Macchioni, che ha accolto le richieste di patteggiamento di tre imputati e di proscioglimento dei vertici di Leitner.
Uscendo dall'aula del tribunale di Verbania dopo le richieste della Procura, la sindaca di Stresa Marcella Severino ha commentato così le parole dei pm: "Non sono sorpresa, era già previsto dalla scorsa udienza. Ma sono molto amareggiata: loro (i pm) forse non sono stati sette ore su in mezzo ai morti come me. Rispetto la decisione, però l'intervento della Procura mi è sembrato da brivido. Giustificano il fatto che non vai a processo perché in questo modo si rinnova il dolore?"