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Strage bus Mestre, ci sono i primi tre indagati | Perizia sul guardrail a un consulente del Ponte Morandi

Gli indagati sono l'amministratore delegato della società "La Linea", proprietaria del mezzo, e due funzionari del Comune di Venezia

Per la strage del bus di turisti precipitato a Mestre, costata la vita a 21 persone, sono tre le persone indagate nell'inchiesta della procura di Venezia.

Si tratta dell'amministratore delegato della società "La Linea", proprietaria del mezzo, e di due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore Viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore Manutenzione viabilità stradale. Nei loro confronti, tra i diversi reati, ipotizzati l'omicidio stradale e l'omicidio colposo plurimo. Per la perizia tecnica sul guardrail è stato nominato Placido Migliorino, ispettore del Mit e già consulente di alcune indagini sul ponte Morandi.

Fotogallery - Mestre, il cavalcavia della tragedia

Il guard rail di Mestre, al centro di polemiche per l'età e perché facilmente scavalcato dal bus precipitato con a bordo un gruppo di turisti, appare divelto proprio in corrispondenza del "varco di servizio", lungo circa tre metri. Sono 27 i punti di contatto segnati sull'asfalto del cavalcavia, in corrispondenza di altrettante strisciate compiute dal pullman. Sono 21 le vittime della tragedia.

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I nomi dei tre indagati

 I tre indagati sono il padovano Massimo Fiorese, 63 anni, amministratore delegato della società "La Linea", proprietaria del mezzo precipitato dal cavalcavia mentre trasportava turisti da Venezia verso il campeggio Hu di Marghera; Roberto Di Bussolo, 51 anni, residente a Mestre, dirigente del settore Viabilità terraferma e mobilità del Comune di Venezia e Alberto Cesaro, 47 anni, residente a Martellago (Venezia) responsabile del Servizio manutenzione viabilità terraferma del Comune.

 

"Atto dovuto"

 Secondo quanto scrive "Il Gazzettino", i tre (oltre che di omicidio stradale e omicidio colposo plurimo) sono accusati anche di lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose. "L'iscrizione sul registro degli indagati è un atto dovuto per permettere loro di partecipare alla consulenza tecnica e dunque di difendersi, non un'anticipazione di responsabilità, in questa fase tutta ancora da accertare - si legge sul quotidiano -. La consulenza sarà disposta ai sensi dell'articolo 360 del codice di procedura penale, ovvero come accertamento tecnico non ripetibile".

 

La perizia tecnica sul guardrail

 Placido Migliorino, ispettore del Mit e già consulente di alcune indagini sul ponte Morandi, è stato nominato dalla Procura di Venezia per la perizia tecnica sul guardrail. Inizierà le attività operative sul cavalcavia di Mestre il 25 ottobre. "Il mandato - spiega Migliorino - riguarda principalmente il funzionamento svolto dalle barriere laterali di protezione, la loro conservazione e quella della struttura che le sosteneva, per chiarire la dinamica dell'incidente". L'esperto avrà 120 giorni di tempo per consegnare la sua relazione. Migliorino ha già compiuto un sopralluogo "del tutto informale", sul luogo del disastro.

 

Mestre, il luogo dove è avvenuta la tragedia del bus

 

 

 

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