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Strage Bologna, le famiglie delle vittime: "Dal governo vogliamo parole chiare" | Meloni: "Ora verità, desecretare atti"

Il messaggio di Mattarella: "Una strage neofascista, ignobili i depistaggi". Piantedosi in rappresentanza del governo alla commemorazione

In occasione della commemorazione per il 43° anniversario della strage di Bologna del 2 agosto, il presidente dell'associazione delle vittime, Paolo Bolognesi, chiede al governo maggiore chiarezza.

"Come fate a dire che la strage è di destra quando tutti i vari partiti di governo hanno firmato una richiesta di una commissione per vedere l'interessamento estero sulle stragi?", si interroga Bolognesi rivolgendosi al ministro Matteo Piantedosi. "Cercate di mettervi d'accordo come governo. Quando noi siamo qua - sottolinea Bolognesi - vogliamo parole chiare, la smettano di fare cose che non hanno niente a che fare con la verità, i processi vengano fatti nei tribunali".

Fotogallery - Quarantatre anni fa la strage di Bologna

Meloni: "Ora verità, desecretare atti"

 "Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all'Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi piu' feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento". Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione dell'anniversario della strage avvenuta alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980. "Nel giorno dell'anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio". "Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l'Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo. Questo Governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all'Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai Governi precedenti", ha aggiunto.
 

 

Mattarella: a Bologna matrice neofascista, ignobili depistaggi

 "L'Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. E' servita la mobilitazione dell'opinione pubblica. E' servito l'impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l'anniversario della strage di Bologna.

 

Mattarella: "La verità è un dovere, il 2 agosto 1980 una ferocia inimmaginabile"

 "La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E' in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l'attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l'Emilia-Romagna, l'intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell'Italia un grande Paese". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un'umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell'assassinio commesso".  "Siamo con loro - conclude - con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l'obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia".

 

Piantedosi in corteo insieme al sindaco Lepore

 Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha partecipato partecipando al corteo per il 43° anniversario della strage del 2 agosto 1980, camminando a fianco del sindaco Matteo Lepore e insieme alle altre autorità cittadine e regionali tra cui il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Al corteo partecipano anche l'attivista Patrick Zaki e la segretaria del Pd Elly Shlein. "E' una giornata molto importante per come ho vissuto nei trent'anni di vita qui", ha detto il ministro Piantedosi in avvio parlando con alcuni giornalisti e sottolineando "il senso di questa grande partecipazione". 

 

Piantedosi: "Lo Stato non si sottrae alle proprie responsabilità"

 "Lo Stato cammina con voi, non si sottrae alla responsabilità di proiettarsi nel passato per confrontarsi con la verità e coltivarne la memoria, ma anche di rivolgere lo sguardo al futuro per contribuire alla speranza. Perché la memoria e la speranza vivono l'una nell'altra e non sono perite nella strage", ha poi detto Piantedosi rivolgendosi ai familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. "Voi familiari avete da subito avuto il merito di ricercare un’interlocuzione con le istituzioni per fare piena luce sulla strage e ottenere giustizia. Ed è grazie alla vostra insistenza e pervicacia che l'attenzione sull'attentato non è mai venuta meno e non è mai calata - ha aggiunto il titolare del Viminale -. Il nostro impegno, il dovere di non dimenticare e di non attenuare lo sdegno, sono fondati sul rispetto e sulla solidarietà per le vittime e i loro familiari, ma anche sull'irrinunciabile coscienza collettiva che è alla base del nostro ordinamento repubblicano".

 

Piantedosi: processi hanno delineato matrice

 Sulla strage di Bologna "i processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori, delineando la matrice dell'attentato. Le sentenza hanno anche individuato complicità, ma restano ancora delle zone d'ombra. I risultati non esauriscono ma incoraggiano tutte le istituzioni ad andare avanti". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in un'intervista a Qn. Il ministro ha quindi sottolineato che "la strage del 2 agosto, rappresenta una delle pagine più buie del nostro Paese, una ferita inferta alla città di Bologna". L'Italia delle stragi e della strategia della tensione appartiene al passato, ma restano zone d'ombra. Che cosa è possibile fare ancora per la verità? "L'Italia è una democrazia matura con istituzioni salde e una dirigenza politica di qualità. Siamo un Paese che non arretra e non arretrerà mai rispetto alle fondamentali libertà politiche e sociali conquistate con tanto sacrificio. Dobbiamo essere orgogliosi e fiduciosi delle conquiste che abbiamo ottenuto. Nessuna verità proveniente dal passato deve farci paura - precisa Piantedosi -. Anche perché qualsiasi strumentalizzazione su fatti così lontani - non solo temporalmente ma anche politicamente distanti rispetto alla situazione odierna - non avrebbe senso. Sul tema della desecretazione, il ministero dell'Interno - spiega Piantedosi - ha già offerto un suo importante contributo, se si considera che ha versato migliaia di atti riguardanti gli eventi stragisti che hanno funestato il Paese dalla fine degli anni '60 agli anni '80. Per la strage di Bologna sono state completate le operazioni di versamento agli Archivi dello Stato di più di 28mila atti", prosegue il ministro. 

 

Bolognesi (familiari vittime): "Non sono soddisfatto delle parole di Piantedosi

 "Soddisfatto della risposta del ministro? No. Ha fatto un discorso di pragmatica, adesso vediamo, ha detto che mi darà delle risposte e aspetto". Lo ha detto Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 a Bologna, a margine dell'incontro con i familiari, dove è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Bolognesi, durante il suo discorso, ha posto alcuni interrogativi a Piantedosi, inviato come rappresentante del governo. "Perché hanno raccolto le firme per fare la commissione di indagine - ha proseguito Bolognesi parlando dell'esecutivo -? Perché è venuto fuori il documento dei servizi segreti di Orban sulla pista nuova che è arrivata, che mancava la pista ungherese. Bisognerà che facciano pace tra di loro, che se le dicano le cose".

 

Lorenzo Fontana: tra pagine più buie e dolorose nostra storia

 "Alle 10:25 del 2 agosto di 43 anni fa, l'Italia intera veniva sconvolta dal feroce attentato terroristico avvenuto alla stazione ferroviaria di Bologna. Quella strage, che sentenze definitive hanno stabilito essere stata di matrice neofascista, rappresenta una delle pagine più buie e dolorose della nostra storia repubblicana. In questa triste ricorrenza, desidero rivolgere il mio omaggio commosso alla memoria delle 85 vittime e degli oltre 200 feriti unitamente alle espressioni della più sentita solidarietà e vicinanza ai loro familiari, che ogni giorno vivono con quel ricordo straziante nel cuore". Lo ha scritto il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

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