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Covid, Speranza: "Nessun timore se servirà proroga dello stato emergenza. Terzo richiamo, le dosi ci sono"

Il ministro della Salute ricorda che la curva dei contagi è in risalita: "Mascherine e Green pass fondamentali"

roberto speranza
Ansa

"Proroga dello stato di emergenza per il Covid? Come governo ci baseremo sull'evidenza scientifica: se sarà necessario prorogare lo stato di emergenza lo faremo senza timore. Ricordo che ad oggi la curva è in risalita". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza che, sul nodo terza dose,  ha assicurato: "Abbiamo tutto il necessario, non abbiamo problemi di approvvigionamento. Dobbiamo accelerare". 

"Terzo richiamo, le dosi ci sono" - Speranza ha parlato, al programma "Mezz'ora in più" su Rai3, dell'importanza di non abbassare la guardia e, soprattutto, dei vaccini. "Per il terzo richiamo abbiamo tutte le dosi necessarie. Non abbiamo alcun problema di dosi. Dobbiamo insistere e accelerare su questo e lo stiamo facendo, in alcuni giorni abbiamo superato le 100mila giornaliere. Oggi la raccomandiamo a tutte le persone di più di 60 anni che hanno completato il ciclo da più di 6 mesi e tutti i fragili di ogni età. Queste persone possono prenotarla immediatamente", ha spiegato.

 

Vaccinare il 90% della popolazione - Sempre parlando dei vaccini, Speranza ha detto che "non ci siamo mai dati l'obiettivo secco del 90% di popolazione vaccinata ma se mi avessero detto che ad oggi ci sarebbe stata l'86% con la prima dose sarei stato contento". In ogni caso "il 90% è un obiettivo ambizioso ma alla nostra portata".

 

Il vaccino ai più piccoli - E' ancora una situazione di attesa invece quella che riguarda le possibili dosi ai più piccoli. Rispondendo a una domanda sulla decisione della Fda di approvare il vaccino anti Covid per bambini tra i 5 e i 12 anni, il ministro ha spiegato che "è in corso una procedura di valutazione da parte dell'Ema e il nostro auspicio è che possa esprimersi entro fine anno, a dicembre: quando si sarà espressa, anche in Italia si potrà procedere con questa vaccinazione". 

 

L'importanza delle mascherine - Non solo vaccini. Per Roberto Speranza, infatti, restano fondamentali alcune misure come mascherine e Green pass. "Lo scudo che abbiamo costruito con la campagna di vaccinazioni è uno scudo che funziona e ci proteggerà anche nei mesi autunnali e invernali. E' chiaro però che questo scudo va accompagnato da misure di cautela e di precauzione, come le mascherine al chiuso che sono un pezzo fondamentale della nostra strategia e non siamo intenzionati a rinunciarvi", ha aggiunto. 

 

Numeri in crescita - Sul Green pass, infine, nessuna intenzione di fare marcia indietro. "Noi pensiamo che in questo momento il Green Pass sia fondamentale, perché ci consente di tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università. In un quadro epidemiologico diverso, faremo naturalmente tutte le valutazioni necessarie", ha aggiunto, precisando che però in questo momento "i numeri sono in crescita". 

 

Covid, il premio Nobel Parisi fa la terza dose del vaccino: "E' fondamentale"

Terza dose per Giorgio Parisi. Il premio Nobel si è vaccinato contro il Covid a Roma, vicino all'Università La Sapienza. "E' fondamentale perché riduce ulteriormente la probabilità di prendere la malattia in forma sintomatica e grave", ha detto il Nobel. La sua terza dose èanche l'occasione per dire che "la paura di vaccinarsi è irrazionale". Per Parisi "è abbastanza chiaro che siamo in una situazione molto buona per via delle vaccinazioni" ed è "molto ragionevole - ha aggiunto - che tutti coloro sopra i 60 anni facciano la terza dose, così come tutti coloro che sono esposti a contatti". "E' fondamentale per le persone che sono particolarmente a rischio sia per quanto riguarda l'età che per altre patologie, e quindi io la faccio volentieri perché rafforza enormemente le difese delle prime due dosi, che pur essendo sostanziali stanno un po' diminuendo con il passare del tempo". E' anche importante "per portare quasi a zero la malattia grave nei vaccinati" e bisogna considerare, ha aggiunto, che "ci sono moltissime vaccinazioni di cui si fanno tre dosi: aiutano a rendere più profonda e permanente la memoria immunitaria". Per Parisi "fin dall'inizio era chiaro che il Covid era una malattia che avrebbe potuto fare tranquillamente più di mezzo milione di morti in Italia se non ci fossero state le misure di contenimento. Queste sono state sufficienti a ridurre le morti da un numero estremamente elevato, ma si sarebbero dovute continuare per un periodo illimitato se non ci fosse stata la possibilità di fare i vaccini". A questi ultimi ha detto ancora Parisi, va quindi riconosciuto il merito di avere"fermato la crescita dei casi che c'è stata questa estate a causa della variante Delta, e sono stati cruciali quindi per permetterci una vita che sta diventando sempre più normale".

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