Sparatoria ad Ardea, il padre dei bambini uccisi riferendosi al killer: "Io a domiciliari per droga e lui libero"
"Questo con la pistola nessuno lo controllava e guardate cosa ha fatto", avrebbe urlato l'uomo secondo vari testimoni oculari
"A me per un po' di droga mi tengono ai domiciliari e questo con la pistola nessuno lo controllava, guardate cosa ha fatto". Lo avrebbe urlato, secondo vari testimoni oculari, il padre dei due bambini di 3 e 8 anni uccisi ad Ardea, nei pressi di Roma, mentre cercava di soccorrerli nell'area verde vicino alle villette dove è avvenuta la strage. Una squadra dell'elisoccorso del 118 è intervenuta sul posto, ma non ha potuto salvare i due bimbi.
Un testimone: "Ho visto i bimbi a terra pieni di sangue" - "Ho visto l'elicottero del 118 e con mio padre sono subito andato al parchetto per vedere cosa fosse successo. C'erano già i soccorsi e i carabinieri. Un uomo anziano a terra, con un buco in testa, già morto, e la bicicletta vicino. Secondo me gli ha sparato a bruciapelo. Anche i bambini, molto piccoli, erano a terra con sangue sul petto, addosso. Il padre si disperava, diceva che non avevano battiti". È la testimonianza di Francesco Rizzo, 31 anni, che da 5 anni abita nel comprensorio di Colle Romito ad Ardea. "Anche i bambini avevano le bici vicino a loro - racconta -. In cinque anni che sto qui non era mai successo nulla", conclude Rizzo.
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