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Mafia, collaboratore di giustizia: un ex poliziotto posizionò l'esplosivo per la strage di Capaci

I verbali del collaboratore sono stai depositati nel processo dʼappello Capaci-bis, che vede imputati cinque mafiosi accusati di aver partecipato alla strage

Un collaboratore di giustizia, ex agente della polizia penitenziaria, sostiene che fu un ex poliziotto a posizionare l'esplosivo sotto l'autostrada per preparare l'attentato di Capaci, il 23 maggio 1992, in cui furono uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta.

I verbali del collaboratore sono stai depositati nel processo d'appello Capaci-bis, che vede imputati cinque mafiosi accusati di aver partecipato alla strage.

Come riporta La Repubblica l'ex poliziotto, detto "il turco" e chiamato a deporre nel processo ad Antonello Montante, avrebbe raccontato al pentito "di aver partecipato alla fase esecutiva delle strage Falcone. Si sarebbe occupato del riempimento del canale di scolo dell'autostrada con l'esplosivo, operazione eseguita tramite l'utilizzo di skateboard".

 

Le dichiarazioni risalgono al 7 giugno 2018 e il collaboratore di giustizia ha riferito di non aver parlato fino ad allora perché aveva paura "di mettere a verbale certi argomenti, temevo ritorsioni per me e per la mia famiglia. Ma adesso i tempi sono maturi perché se ne possa parlare". Il pentito, condannato per mafia ed estorsioni, collabora con la magistratura da undici anni. Il suo nome, Pietro Riggio, compare in inchieste sulla mafia delle estorsioni nissena dalla fine degli Anni Novanta.

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