Scontro sulla chiusura delle scuole, l'ex ministro Azzolina: "Dispiace vedere questa rassegnazione" | Bianchi: "La decisione non è stata facile"
L'ex titolare del dicastero dell'Istruzione su Facebook: "Dove sono finiti i test a tappeto? Io li ho pretesi per mesi"
Coronavirus, in Lombardia studenti protestano contro la chiusura delle scuole
L'ex ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina commenta le nuove chiusure delle scuole. "Circa 6 milioni di studenti sono a casa ed è facile prevedere che nel giro di poche ore il numero crescerà ancora. Dispiace vedere tutta questa rassegnazione come se la chiusura delle scuole fosse un evento ineluttabile", ha detto. Poi una chiusura polemica: "Dove sono finiti i test a tappeto? Io li ho pretesi per mesi".
"Cosa dicono quelli che 'in Francia scuole sempre aperte anche col lockdown'? Non parlano più adesso che non c'è Azzolina?", ha scritto ancora su Facebook l'ex ministro. "Servono subito i congedi parentali, fondamentali per le famiglie. Ma è un po' più difficile immaginare di poter ripagare il ritardo di apprendimento e di socialità di bambini e ragazzi. Inoltre, non può una mamma fare smart working e contemporaneamente far fare didattica a distanza ai propri figli", ha aggiunto.
Il ministro Bianchi: "Decisione di chiudere non è stata facile" Nel corso di un convegno al Senato, il ministro Bianchi ha replicato: "Quando abbiamo dovuto prendere le decisioni inserita nel Dpcm per le scuole non è stato facile, è stata una scelta difficile ma responsabile: la variante inglese colpisce i piu' giovani. Se saremo in grado di assumerci l'onere di fare squadra contro la pandemia, questa si ferma, altrimenti questa continua. Insieme è la risposta forte a dare".
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