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Oristano, il padre della tredicenne uccisa dalla madre: "Ho perso tutto" | Legale: "Lei ritenuta idonea all'affidamento"

L'uomo, separato dalla moglie, ha trovato il corpo della figlia uccisa a colpi di taglierino e strangolata. A marzo la ragazzina, che avrebbe compiuto 14 anni, avrebbe dovuto scegliere davanti al giudice con quale genitore stare

Fotogallery - Oristano, tredicenne uccisa a coltellate dalla madre, la disperazione del padre: "Ho perso tutto"

Ha tentato di difendersi dalla furia omicida della madre, che l'ha colta all'improvviso rincasando nel primo pomeriggio di sabato 18 febbraio a Sulì (Oristano).

Alla fine è caduta priva di vita sotto 20 colpi di taglierino e strangolata dal cavetto del caricabatterie dello smartphone, in bagno, lì dove l'ha ritrovata il padre. A dare l'allarme era stato un passante, soccorrendo sul selciato la 52enne, Monica Vinci, che dopo l'omicidio della figlia aveva tentato il suicidio gettandosi dalla finestra. Ora che la tredicenne Chiara Carta non c'è più, il padre Piero, 53 anni, agente di polizia locale e separato da tempo dalla moglie, non sa darsi pace. "Ho perso tutto, mi ha tolto ogni cosa e quanto avevo di più prezioso", ripete l'uomo ad amici, parenti, colleghi. Anche il legale dell'uomo interviene con una precisazione: "Consapevoli del disagio psichico della donna, ma ritenuta idonea all'affidamento".

Per la figlia sono stati 10 minuti di terrore: ha tentato di difendersi, come dimostrano le ferite sulle mani e il caos trovato in bagno, dove è stata sorpresa dalla madre. Ha urlato, ha provato a scappare. Invano. Il tutto è stato accertato dalla polizia scientifica, che ha esaminato il corpo della 13enne.

 

L'omicidio è stato consumato all'ora di pranzo e subito dopo la donna si è lanciata dal balcone della sua camera da letto, tentando il suicidio. Ha riportato gravi lesioni alla testa ed era stata trasportata all'ospedale di Sassari in codice rosso. Ha riportato un trauma cranico e la frattura del bacino, ma non rischia la vita.

 

Struggenti le parole che papà Piero ha indirizzato alla figlia, affidandole ai social. "Amore di papà, - ha scritto, - so che non potrai leggermi, ma il mio cuore vuol comunicare con la tua anima. Sin quando sarò vivo continuerai a essere il mio primo pensiero, ogni giorno". Le indagini sull'omicidio sono affidate alla Squadra mobile della questura di Oristano. Si attende l'autopsia sul corpo della tredicenne.


Il legale del padre: consapevoli del disagio psichico della donna, ma ritenuta idonea all'affidamento

 "Eravamo consapevoli dello stato di disagio della donna e già nel 2015, dopo il suo ricovero per problemi psichici, avevamo presentato istanza perché venisse dichiarata incapace di intendere e di volere, ma l'istanza è stata rigettata perché la donna ha presentato un certificato medico che la dichiarava idonea all'affidamento della figlia". Così l'avvocato Filippo Cogotti, che tutela Piero Carta.

 

La figlia Chiara viveva con la madre dopo la separazione dei genitori e, ultimamente, dopo i segni di disagio psichico manifestati dalla donna, Monica Vinci, 52 anni, si era riavvicinata alla famiglia del padre.

 

Negli ultimi tempi le tensioni tra madre e figlia sarebbero state frequenti. "La ragazza si era avvicinata di nuovo al padre - spiega l'avvocato Cogotti - ed era nostra intenzione ad aprile, quando sarebbero decorsi i termini per il divorzio, presentare una nuova istanza di affido. Ma c'è anche dell'altro: Chiara al compimento dei 14 anni, il prossimo 24 marzo, avrebbe potuto esprimere la sua preferenza davanti al giudice e decidere se stare con la madre o con il padre".

 

Il possibile movente

 Si fa largo quindi una terribile ipotesi: la donna, consapevole che a breve avrebbe potuto perdere la figlia, l'assegno di mantenimento e la casa, potrebbe aver deciso di uccidere la ragazza e di farla finita gettandosi dalla finestra di casa.

 

Il cordoglio della città

 "Con profondo dolore abbiamo appreso della tragedia che ha colpito la nostra comunità. La tragica morte di una nostra giovane concittadina ci lascia increduli e senza parole. È un evento terribile e senza senso che ha colpito tutti noi in modo molto profondo", ha detto il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna.

 

"Sento di parlare a nome dell'intera comunità oristanese esprimendo il cordoglio e le più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della giovane vittima - aggiunge il sindaco Sanna -. Siamo tutti molto colpiti e proviamo profonda tristezza e dolore. La comunità si stringe attorno alla famiglia della giovane Chiara per offrire sostegno e solidarietà in questo momento difficile. Ci sentiamo particolarmente vicini al padre della vittima che conosciamo bene, e di cui apprezziamo le doti, perché appartiene al Corpo di Polizia municipale".

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