Maltempo in Sardegna, frane e allagamenti nel Nuorese: tre morti
La Regione chiederà la proclamazione dello stato di calamità
Sette anni dopo il ciclone Cleopatra, che portò morte e distruzione, la Sardegna piange altre vittime causate dal maltempo. Tre i morti, tutti a Bitti, nel Nuorese: Giuseppe Mannu, allevatore di 55 anni, rientrava a casa dalla campagna ed è stato travolto da una frana; Giuseppe Carzedda, 90 anni, annegato in casa; Lia Orunesu, 89 anni, travolta dalla furia dell'acqua e del fango fuori dalla sua abitazione. Il corpo dell'anziana non è ancora stato recuperato.
Bitti - già colpito all'alluvione di sette anni fa con una vittima (un allevatore travolto dalla furia dell'acqua in campagna il cui corpo non è stato mai ritrovato - è un paese distrutto: le strade del centro abitato cancellate, le cantine allagate, le auto trascinate dall'acqua e inghiottite dalle frane, le case di campagna all'uscita del paese verso Onanì non esistono più e con loro sono state spazzate via strade rurali e ponti.
Nella vicina Galtellì, uno dei paesi della valle del Cedrino, dove sono arrivate grosse portate d'acqua dalla diga di Preda Othoni, 160 persone sono state evacuate. Stessa situazione a Oliena. L'ondata di maltempo non ha risparmiato le altre zone della Sardegna. Frane e allagamenti in moltissime strade, sia statali sia provinciali, che sono state chiuse al traffico. A Cagliari venti di burrasca hanno provocato cadute di alberi e una mareggiata al Poetto, con il litorale completamente sommerso dall'acqua sino ai chioschi-bar.
La Regione chiederà la proclamazione dello stato di calamità La Regione Sardegna chiederà la proclamazione dello stato di calamità naturale, mentre l'allerta della protezione civile per domenica è stata estesa anche a Puglia e Calabria. Unanime la solidarietà e il cordoglio del mondo politico, dai presidenti di Regione e Consiglio regionale Christian Solinas e Michele Pais, agli esponenti di governo e leader dei partiti. "E' un momento di sofferenza per la Sardegna, ma nessun cittadino verrà lasciato solo. La macchina nazionale e regionale dei soccorsi è già in moto per aiutare chi è in difficolta'", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
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