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Roma, la denuncia: "Ho trovato il parcheggio per disabili riservato a mio figlio occupato da un'auto targata Corpo diplomatico"

Il racconto del giornalista Gianluca Nicoletti: "Un fatto che mi ha ferito, molto più che farmi arrabbiare"

parcheggio disabili
istockphoto

Il giornalista Gianluca Nicoletti era in auto con il figlio autistico Tommy e, al momento di parcheggiare, ha trovato il posteggio per disabili riservato a suo figlio occupato abusivamente da un'auto targata Corpo diplomatico.

Arrivati i vigili, non hanno potuto far altro che mettere una multa. È accaduto sabato 26 marzo verso le ore 14 a Roma e a denunciare la vicenda è stato lo stesso Nicoletti sulle pagine della Stampa. "Un fatto che mi ha ferito, molto più che farmi arrabbiare", dichiara il giornalista.

 

"Non voglio pormi come vittima, dover combattere contro un simile sopruso è all'ordine del giorno per chiunque condivida i miei problemi. Nemmeno conto più le volte che, negli anni, ho aspettato che l'intruso se ne andasse, con Tommy in macchina che sbarella perché capisce che qualcosa si è rotto nella routine che lo rende sereno. Confesso però che mai mi era capitato di dovere fare i conti con l'idea che, chi gode delle legittime tutele dovute alla Diplomazia, abbia un così meschino concetto dei diritti di un disabile", spiega Nicoletti. 

 

Il giornalista racconta di aver aspettato più di mezz'ora prima di chiamare i vigili. "Quando sono venuti si sono scusati, però come immaginavo un'auto targata CD non può essere rimossa, anche se rapina il posto assegnato a un disabile. Nell'imbarazzo mi hanno anche detto che, pochi giorni prima, era accaduto un episodio identico. Hanno comunque messo la multa sotto ai tergicristalli, ma nemmeno loro facevano finta di credere che questo avrebbe rappresentato per qualcuno un deterrente. Abbiamo aspettato un'altra oretta buona, perché a quel punto eravamo curiosi di capire cosa ci avrebbe raccontato chi aveva lasciato in una situazione così imbarazzante quell'auto scura e importante".  

 

Nicoletti spiega che in macchina con lui e Tommy c'era anche l'altro figlio, Filippo, che - fatalità - si sta preparando per sostenere l'esame per entrare in diplomazia. "A lui non sembrava realistico che, una dimostrazione tanto palese di indifferenza per le regole base del vivere civile, potesse essere addebitabile a chi si fosse guadagnato il diritto a entrare in quella macchina", aggiunge il giornalista. Dopo aver aspettato un'ora e mezza circa in tutto che l'autore del parcheggio si palesasse, padre e figli sono andati a parcheggiare altrove. "Solo in serata abbiamo visto che l'auto blu non c'era più". Su Instagram, il giornalista ha poi fatto sapere che l'autista, che è italiano, verrà punito con la decurtazione dei punti della patente.

 

Infine, una riflessione sull'Ucraina: "Ora mi si dirà che, con tutto quello che sta succedendo nel mondo, questa è ben piccola cosa. Concordo, è veramente un nulla nei confronti di quello che proveranno i ragazzi come mio figlio sotto ai bombardamenti. (...) Nella diplomazia è l'estrema speranza che tutto questo possa cessare. Per questa semplice ragione mi ha addolorato incappare in un uso così poco civile del privilegio di essere un diplomatico", conclude Nicoletti. 

 

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