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Roma, bibliotecaria muore e lascia 157mila euro in eredità ai gatti della Muratella

Lucilla Vespucci, storica bibliotecaria della Sapienza, ha destinato parte del suo patrimonio al gattile. Il Comune le dedicherà una targa in segno di riconoscenza

12 Nov 2025 - 12:22
 © Ansa

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I gatti sono stati il grande amore della sua vita. E così, quando è morta, ha voluto lasciare proprio a loro una parte importante della propria eredità. Lucilla Vespucci, storica bibliotecaria dell’Università La Sapienza e direttrice della biblioteca del dipartimento di Matematica, ha destinato 157mila euro al gattile comunale della Muratella. Un gesto di generosità che testimonia l’affetto profondo per gli animali e l’impegno civile che ha contraddistinto tutta la sua vita. Il Comune di Roma ricorderà la donatrice con una targa commemorativa, come previsto nel testamento.

L'eredità ai gatti

 Nel suo testamento, Lucilla Vespucci ha disposto che il 25% dei suoi investimenti finanziari fosse donato al gattile municipale della Muratella "per l’acquisto e la manutenzione di quegli arredi e attrezzature che aiutino i miei amatissimi gatti a vivere in condizioni più agevoli". L’importo complessivo, pari a 156.617 euro, sarà destinato al centro comunale che si occupa della cura e dell’accoglienza dei gatti randagi della Capitale. Nelle ultime volontà, la bibliotecaria ha inoltre chiesto che una targa commemorativa venga apposta in ricordo suo e del marito, Alfonso Vignoli, matematico e docente universitario scomparso nel 2019.

Chi era Lucilla Vespucci

 Morta il 10 gennaio, per decenni, Lucilla Vespucci è stata una figura di riferimento nella vita accademica della Sapienza e nel quartiere Esquilino, dove era molto attiva nel volontariato. Oltre alla sua carriera di bibliotecaria, era impegnata nella tutela degli animali e nelle attività della Casa dei diritti sociali, dove insegnava italiano agli stranieri. Colleghi e conoscenti la ricordano come una donna colta, discreta e sensibile, capace di unire la passione per la conoscenza con una profonda attenzione per gli altri esseri viventi.

La targa commemorativa

 “Mi ha davvero commossa il gesto di grande generosità della signora Vespucci, una donna di grande valore che si è tanto dedicata all’impegno attivo nella rete delle associazioni del rione Esquilino e nella tutela degli animali della città, che amava profondamente”, ha dichiarato Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. “Per questo vogliamo mantenere vivo il suo ricordo con una targa commemorativa che sarà apposta nel canile e gattile di Muratella, la struttura comunale che beneficerà della sua donazione”.

Quando l'eredità finisce agli animali

 Non è la prima volta che un lascito testamentario viene destinato agli animali. Diversi sono infatti gli episodi in cui cittadini, spesso anziani o senza eredi diretti, hanno scelto di affidare parte del proprio patrimonio a canili e gattili. O direttamente ai loro amici a quattro zampe. A Milano, una donna ha lasciato oltre 300mila euro al canile comunale per sostenere la cura dei randagi. A Bologna, una sarta novantenne ha disposto che la sua eredità andasse ai malati oncologici e al canile cittadino, un gesto di grande generosità verso la comunità. E in India un agricoltore ha escluso i figli dal testamento lasciando tutto al proprio cane, motivando la scelta con l’affetto e la fedeltà dell’animale. E allo stesso modo, il magnate indiano Ratan Tata ha deciso di destinare parte della propria eredità al suo cane Tito. Ma è Gunther, il pastore tedesco diventato “il cane più ricco del mondo”, a restare uno dei casi più noti di lascito a favore di un animale.

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