ACCORDO CEI ED ASL

Roma, Alba e Tricarico: a settembre arriva l'infermiere... di parrocchia

Aiuterà i cittadini più bisognosi ad ottenere assistenza per l'accesso ai servizi del Sistema sanitario nazionale

03 Ago 2019 - 12:37
 © ipa

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Una nuova figura professionale che farà da raccordo tra la propria chiesa ed il servizio sanitario nazionale, senza però sostituirsi a quest'ultimo, ma accorciando le distanze. E' l'infermiere di parrocchia, che aiuterà ad intercettare i bisogni delle persone più deboli ed emarginate, lavorando direttamente sul territorio. Previsto grazie ad un accordo tra Cei e Asl.

Sarà strutturato così: le parrocchie, attraverso un referente pastorale della salute, raccoglieranno le richieste ed i bisogni dei pazienti, in base ai quali l'infermiere 'speciale' attiverà i servizi utili a soddisfare le domande. Le chiese locali, quindi, stipuleranno convenzioni con le rispettive Asl per “scrivere” il modello di infermiere di parrocchia più adatto alle esigenze di quel territorio.

A livello nazionale verrà costituita la Consulta nazionale per i servizi sanitari di prossimità e il gruppo di coordinamento tecnico del progetto. L’iniziativa, che ha come partner professionali la Federazione degli ordini infermieristici (Fnopi) e la Federazione delle aziende sanitarie (Fiaso), ha richiesto un anno di lavoro ed ha una durata quinquennale. Per il momento il progetto pilota sarà attivato da settembre nelle diocesi di Roma, ad Alba nelle Langhe e a Tricarico in Basilicata.

Secondo Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing UP, "sarà importante seguire gli sviluppi dell'iniziativa e interpellare anche i professionisti sanitari coinvolti affinché il progetto si possa estendere in tutta Italia, in particolar modo penso alle zone rurali e più sperdute geograficamente, andando a colmare quel vuoto assistenziale altrimenti inascoltato".

Il servizio, infatti, vuole sfruttare la conoscenza del territorio delle parrocchie per arrivare a quei cittadini che per diverse motivi non usufruiscono della sanità pubblica. Sono 14 milioni i cittadini italiani sopra i 65 anni (circa il 35% dei residenti), oltre 3 milioni gli over 65 che rinunciano a curarsi per gli alti costi o la mancanza di servizi. Mentre solo il 3% degli anziani usufruisce dell'Assistenza domiciliare delle Asl.

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