C'è polemica per l'evento organizzato da gruppi dell'estrema destra europea. L'evento è stato anticipato per motivi di sicurezza. Vannacci e Silvia Sardone hanno mandato un video di saluto
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Il Remigration Summit, il contestato raduno dell'ultradestra sul tema dell'immigrazione, si tiene al Teatro Comunale di Gallararate, in provincia di Varese. La convocazione ai partecipanti è arrivata via e-mail alle 6 di mattina a chi aveva acquistato il biglietto con l'indicazione del luogo e dell'orario, anticipato alle 9 rispetto alle 14.30 come era originariamente previsto. L'incontro, che ha sollevato forti polemiche e attorno al quale si è infiammato il dibattito politico, si propone di discutere e promuovere il concetto di "remigrazione", ovvero il rimpatrio forzato non solo di immigrati irregolari, ma anche di cittadini stranieri regolari e dei loro discendenti. Giovedì Rasmus Paludan, estremista di destra danese arrivato in Italia per partecipare al summit, era stato espulso per motivi di ordine pubblico. Secondo il Pd sarebbe "un dovere vietare un incontro di razzisti che inneggiano a odio e intolleranza".
A sentire gli organizzatori l'evento è sold out da giorni. I partecipanti, provenienti da tutta Europa, hanno pagato il biglietto per esserci dai 49 euro della versione base ai 250 euro di quella premium. Sia Roberto Vannacci che la vicesegretaria della Lega Silvia Sardone hanno mandato un video di saluto ma non si tratta della posizione del governo. Lo dice chiaro e tondo Maurizio Lupi di "Noi moderati": Siamo lontani mille miglia da quella posizione. Il programma della coalizione di centrodestra è molto chiaro e molto netto su quei temi. Ognuno è libero ovviamente nel rispetto delle norme e delle leggi di esprimere le proprie idee, io non parteciperò mai, non avrei mai partecipato a un incontro di quel genere".
Inglesi, polacchi, olandesi e italiani. Un pubblico variegato quello presente al Remigration summit. Tutti collegano la scarsa sicurezza percepita a causa dell'immigrazione clandestina. "È una questione identitaria - spiega un partecipante inglese - L'Inghilterra appartiene agli inglesi, la Scozia agli scozzesi, l'Italia agli italiani". "La remigrazione è un tema del nostro partito", ha detto Davide Quadri, varesino dalla lunga militanza leghista e tuttora responsabile Esteri della Lega Giovani. Dice di essere venuto ad ascoltare e di non escludere sinergie con altri rappresentati di movimenti europei arrivati a Gallarate. "Da donna io ho paura ad uscire di casa - ha aggiunto una partecipante italiana - non posso uscire senza rischiare di essere violentata. Gli stranieri irregolari vanno allontanati, il governo non fa abbastanza. Non possiamo riempire le nostre carceri e io voglio essere libera di uscire di casa senza il rischio di subire uno stupro".
Il movimento "Remigration" è un'ideologia e una proposta politica promossa da gruppi di estrema destra, in particolare in Europa, che sostiene il rimpatrio forzato o incentivato degli immigrati, anche regolari o naturalizzati, e dei loro discendenti nei Paesi di origine. Il termine “remigrazione” (in inglese remigration, in francese remigration) è stato reso popolare a partire dagli anni 2000 da esponenti della destra radicale francese e tedesca, come Renaud Camus, ideologo della "grande sostituzione", e il movimento "Identitäre Bewegung" (Movimento Identitario). Alla base del movimento c'è l'idea che l'identità culturale e razziale europea sia minacciata dalla presenza di popolazioni immigrate con la conseguente convinzione che l'unico modo per preservare l'"identità europea" sia l’allontanamento degli stranieri, anche se cittadini integrati. Gli appartenenti al movimento sostengono anche la teoria complottista della "grande sostituzione", secondo la quale le élite politiche favorirebbero l'immigrazione per sostituire le popolazioni europee.
"Non possiamo accettare che estremisti di destra, che si ispirano al pensiero nazista e inneggiano all'espulsione di massa degli immigrati per evitare quella che definiscono una sostituzione etnica, si radunino sul nostro territorio - sostiene il senatore Dem Alessandro Alfieri con il consigliere regionale Pd Samuele Astuti -. Non possiamo tollerare che si promuovano ideologie xenofobe, di ispirazione nazista, che non rispettano neppure un principio della nostra Costituzione."
"Sono d'accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbero vietare dei pensieri". Così il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini rispondendo a una domanda sul Remigration Summit, la manifestazione dell'estrema destra che dovrebbe tenersi in Lombardia. "Ci sono pensieri di estrema sinistra di cui io non condivido neanche un'unghia, vogliono rifondare il comunismo: secondo me è surreale che uno nel 2025 voglia rifondare il comunismo però è giusto che venga a Milano e dica, voglio rifondare il comunismo ed è giusto che nessuno gli rompa le scatole. Se qualcuno teme che l'immigrazione di massa sia un problema enorme e devastante e io sono fra questi deve poterlo esprimere. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno; non siamo mica in Unione Sovietica", ha concluso Salvini.
"Sono già contento che" il Remigration Summit "non sia a Milano". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rispondendo a una domanda dei giornalisti sull'evento dell'estrema destra contro l'immigrazione di massa. "Il tema dell'immigrazione è un tema delicato, che va affrontato tecnicamente, politicamente, che non si può liquidare con quattro battute. Invece mi pare che la volontà sia quella".