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Recanati, entrambi hanno cambiato sesso: ora l'annuncio del matrimonio

Dopo un percorso di anni, lo Stato ha riconosciuto la loro nuova identità. E il sindaco del comune marchigiano si è offerto di ufficializzare le nozze

Recanati, entrambi cambiano sesso e decidono di sposarsi: "Vorremmo adottare dei bambini"

"Ci sposiamo la prossima estate e se c’è la possibilità vorremmo adottare dei bambini". A dirlo all'Ansa sono Maura Nardi ed Emanuele Loati, la coppia di Recanati (Macerata) - 40 anni lei, 35 lui - che ha appena ottenuto la nuova identità di genere dallo Stato italiano dopo un lungo periodo di transizione. Parlano seduti dal loro divano di casa, dopo una breve passeggiata nel centro storico della città di Giacomo Leopardi. "Stiamo progettando il nostro futuro - raccontano - Il desiderio di adottare dei bambini è forte - sottolinea Emanuele - Sarebbe bello dare un'opportunità a chi è meno fortunato". "Non so se lo Stato ce lo permetterà, ma faremo di tutto per portare avanti questa nostra intenzione", sottolineano Maura ed Emanuele. La lunga giornata del coming out, ieri, li ha messi dentro il "frullatore" mediatico, ma non sono pentiti: "Terminato l'iter burocratico che ci ha consegnato le nostre nuove identità, - spiega Maura - era giusto raccontare la nostra storia anche per tutte quelle persone che sono alle prese con questo percorso".

Le cose, per arrivare a questo successo, però, non sono state così facili. Maura ha intrapreso il suo percorso nel 2016, a 35 anni, quando già una rara malattia alla retina l'aveva costretta alla cecità: è stata la prima non vedente in Italia a cambiare sesso.

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Come spesso accade, a far nascere l'amore tra due persone sono le cose in comune.

È stato così anche per Asterio Tubaldi Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25 anni, una giovane coppia di Recanati, in provincia di Macerata, che presto si unirà in matrimonio. Ma a differenza della maggior parte delle coppie, i due ragazzi condividono l'aver vissuto un percorso di transizione di sesso. Un cammino a volte anche molto complesso.

Da Milano a Napoli, da Sassari a Catania, si celebra il giorno del Pride

Diverse città celebrano il giorno del Pride, l'orgoglio della comunità Lgbtqi+. Manifestazioni da nord a sud a pochi giorni dall'attacco terroristico ad Oslo, che ha colpito la comunità gay. Sotto il sole cocente bandiere arcobaleno e carri colorati sfilano a Milano, dove all'evento aderiscono associazioni e brand, centri sociali e sindacati, famiglie arcobaleno con i loro bambini. "Siamo qui per i diritti di tutti - dicono Barbara e Chiara, mamme di Leonardo -. Le famiglie arcobaleno hanno presentato una proposta di legge per il matrimonio egualitario, per essere riconosciute come famiglie a tutti gli effetti". In testa al corteo anche i Giovani cristiani Lgbtqi+.

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Anche per i documenti d'identità - Maura ed Emanuele sono finalmente una donna e un uomo anche per lo Stato italiano. La loro storia - come riportano Il Resto del Carlino e Radio Erre - sembra aver trovato il lieto fine. Nei giorni scorsi infatti l'ufficio anagrafe del Comune di Recanati, dove entrambi vivono e lavorano, ha provveduto a rettificare e a consegnare loro le nuove carte d'identità a conclusione dei rispettivi percorsi di transizione, dal genere maschile al femminile per Maura, dal femminile a maschile per Emanuele. Mancava solo quest'ultimo tassello, racconta la coppia, per coronare il loro sogno d'amore: "Siamo una coppia e stiamo pensando alla nostra unione e al nostro futuro. Per noi è una cosa naturale, ma sappiamo che per molti non è così".

 

Un percorso difficile - Le cose però non sono state sempre così facili. Maura ha intrapreso il suo percorso nel 2016, a 35 anni, quando già una rara malattia alla retina l'aveva costretta alla cecità: è stata la prima non vedente in Italia a cambiare sesso, eppure per lei la vera disabilità con cui ha dovuto avere a che fare sono stati i pregiudizi delle persone: "Se da un giorno all'altro non vedi più, in qualche modo puoi riorganizzare la tua vita ed è quello che ho fatto. Con l'identità di genere non puoi scendere a patti ed esiste un solo modo che si chiama transizione. Puoi lottarci per un po', ma alla fine sei costretta a cedere anche perché in ballo c'è la tua vita". 

 

"Certi percorsi non si fanno per gioco, per noia o per esibizionismo - sottolinea Maura - ma per una autentica necessità che emerge al culmine di un profondo malessere". La 41enne rievoca gli ultimi sette anni e le difficoltà di quel percorso, reso possibile - ha raccontato - anche grazie al sostegno terapeutico e all'aiuto ricevuto dal Movimento transessuale di Bologna: "Non è stato facile, ma sono stata sempre accompagnata dalla consapevolezza e la convinzione che stavo facendo la cosa giusta", aggiunge Maura. 

 

L'annuncio del sindaco - "Abbiamo tutti accolto con piacere questa decisione, non ci sono stati pregiudizi - spiega Antonio Bravi, sindaco di Recanati - Se Maura ed Emanuele decideranno di celebrare le nozze in Comune li sposerò io con immenso piacere. Siamo una comunità aperta a tutte le situazioni", ha detto il primo cittadino del piccolo comune marchigiano. 

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