Assieme a lui condannati anche un poliziotto, un avvocato e altre due persone. Disposta la confisca di beni per 2,2 milioni di euro
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I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce hanno condannato alla pena di 16 anni e nove mesi di reclusione l'ex gip di Trani, Michele Nardi, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e al falso. Nardi, che è ai domiciliari, era stato arrestato nel gennaio 2019 assieme all'allora pm tranese Antonio Savasta (condannato a 10 anni con rito abbreviato).
Per entrambi l'accusa contestata era quella di aver garantito, nel periodo tra il 2014 e il 2018, esiti processuali favorevoli in diverse vicende giudiziarie e tributarie in favore di imprenditori coinvolti nelle indagini in cambio di ingenti somme di danaro e, in alcuni casi, di gioielli, diamanti e varie utilità.
Il Tribunale ha condannato a 9 anni e 7 mesi di reclusione anche l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, ritenuto complice dell'ex pm Savasta; 6 anni e 4 mesi sono stati inflitti all'avvocato barese Simona Cuomo; 5 anni e 6 mesi a Gianluigi Patruno; 4 anni e tre mesi a Savino Zagaria, cognato dell'ex magistrato Savasta. I giudici hanno disposto la confisca dei beni per ciascun imputato per 2,2 milioni di euro ed hanno disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per tutti gli imputati fatta eccezione per Zagaria, per il quale l'interdizione avrà durata pari alla pena inflitta. Nei confronti di Nardi e Di Chiaro è stato dichiarato estinto il rapporto di pubblico impiego.