TENSIONE A TARANTO
Ilva, disordini al corteo ambientalista: sassi e bottiglie contro i poliziotti
Gli organizzatori della manifestazione hanno subito preso le distanze dicendo: "Scene così fanno male alla causa e a tutti noi"

Scontri fra manifestanti e poliziotti a Taranto, al corteo ambientalista sull'Ilva. Al passaggio dei dimostranti davanti all'impianto, alcune persone hanno lanciato sassi e bottiglie di vetro contro gli agenti che presidiano la zona, senza colpirli. Altri partecipanti hanno subito preso le distanze dai violenti, dicendo: "La provocazione è quella del governo, che viene a Taranto con 5 ministri e pensa di prenderci in giro. Basta, non ci fidiamo".
I contestatori hanno acceso fumogeni e lanciato petardi contro i cancelli del Siderurgico, mentre la zona era sorvolata da elicotteri delle forze dell'ordine. Nei pressi del corteo gli agenti sono in assetto antisommossa.
I motivi della protesta - Il corteo è stato organizzato da cittadini e movimenti per chiedere la chiusura dell'azienda, la bonifica del territorio con il reimpiego degli operai e la riconversione economica dell'area.
Durante la manifestazione una mamma, residente nei pressi del polo, ha detto al megafono: "Oggi non riusciremo a chiudere l'Ilva ma una soddisfazione l'abbiamo avuta: abbiamo insegnato ai nostri figli che Taranto non è l'acciaio. A chi dice 'verremo a mangiare a casa tua se mio marito perde il lavoro' io rispondo che quegli operai sono nostri fratelli e nostri mariti. Quando vogliamo la chiusura delle fonti inquinanti, pretendiamo che nemmeno un operaio resti senza lavoro".
La rappresentante di un movimento ambientalista ha aggiunto: "Facciamo queste manifestazioni per difendere la nostra salute. Ho visto una bottiglia di vetro schiantarsi a due passi da me, lanciata da chissà quale imbecille. Sassi, fumogeni e bottiglie contro i cancelli dell'Ilva e qualcosa pure contro i manifestanti. Oggi c'erano i bambini. Scene così fanno davvero male. Alla causa, a tutti. Non è giusto che adesso si parli di questi deficienti e non di chi ci ammazza ogni giorno".
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