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Torino, giovane detenuto si uccide in carcere: era stato arrestato per furto di auricolari

Un uomo di origine africana si è impiccato nella sua cella del padiglione B, nella sezione "nuovi giunti". Aveva rubato un paio di cuffiette bluetooth

Torino, giovane detenuto si uccide in carcere: era stato arrestato per furto di auricolari - foto 1
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Tragedia nel carcere di Torino.

Un giovane detenuto di origine africana si è tolto la vita impiccandosi nella cella del padiglione B, nella sezione "nuovi giunti" del penitenziario "Lorusso e Cutugno". Era stato arrestato mercoledì 26 ottobre per un furto di auricolari ed era in attesa dell'udienza di convalida. Gli agenti hanno provato a rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare.

 

Il giovane era arrivato nel penitenziario da appena due giorni per aver rubato un paio di cuffie bluetooth. Il tragico gesto è avvenuto verso le 8, subito dopo il passaggio degli operatori per la terapia dei compagni di cella, che avviene alle 7:30.

 

 

La direttrice del carcere: "Sono sconfortata" - A lanciare l'allarme sono stati gli agenti della polizia penitenziaria. "Sono sconfortata", ha commentato la direttrice del carcere "Lorusso e Cutugno", Cosima Buccoliero. Il detenuto "era appena arrivato, la visita all’ingresso non aveva rilevato criticità: non c’è stato neanche il tempo di accorgersi di qualche problema e di intervenire".

 

Il sindaco di Torino: "Una tragedia umana e sociale" - "È una tragedia umana e sociale", ha invece dichiarato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. "Ogni vita persa durante la custodia dello Stato ci impone una riflessione seria e approfondita sul sistema penitenziario. Da più parti vengono sollevate criticità del carcere, a partire dalla Garante dei detenuti della Città di Torino. Oggi siamo al 72esimo suicidio in cella, una realtà che non possiamo ignorare, che il Paese deve affrontare". Secondo Lo Russo servono strutture migliori, organizzazione degli spazi idonei per una giusta detenzione: "Non esiste giustizia senza un sistema penitenziario rispettoso della certezza della pena che non rinunci alla riabilitazione sociale del detenuto".

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