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Mottarone, attesa la richiesta di convalida dei tre arresti | Freni disattivati, "tanto cosa vuoi che capiti?"

Mentre l'inchiesta prosegue, il titolare della società che ha in gestione la funivia ha raccontato: "Il giorno della tragedia erano saliti anche i miei figli"

Mottarone, gli indagati per la strage della funivia

C'è attesa per la richiesta della convalida degli arresti del proprietario, del direttore e del capo operativo della funivia del Mottarone. Intanto l'inchiesta sulla tragedia costata la vita a 14 persone prosegue, con il capo servizio della funivia Gabriele Tadini che ha ammesso: "Quel che è successo è colpa mia". I freni di emergenza erano stati disattivati da un mese per lucrare sulle corse, perché - dicevano - "tanto cosa vuoi che capiti?".

Cresce intanto attesa per la richiesta della convalida degli arresti del proprietario, del direttore e del capo operativo dell'impianto.

 

 

 

Come riporta La Stampa, Tadini alla procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi, ha dichiarato: "Ho deciso di far girare la funivia con quei dispositivi sui freni di emergenza e ho dato istruzioni". Per chi indaga, però, non può aver preso da solo questa decisione: i vertici, è l'ipotesi che ha portato ai fermi, dovevano esserne a conoscenza, sia Luigi Nerini, gestore dell'impianto del Mottarone, sia l'ingegnere Enrico Perocchio, tecnico co-responsabile delle manutenzioni.

 

Funivia Stresa Mottarone: che cos'è il "forchettone" e come si usa

E' una piastra metallica, pesa cinque chili. Si tratta di una piastra di metallo che viene inserita manualmente nella parte alta del carrello della cabina dove ci sono le rulliere (quella sorta di rotelle che scorrono sulla fune) e che viene utilizzata per tenere forzatamente in posizione aperta proprio i freni di emergenza. 

Ma perché si utilizzano? Servono per esigenze di manutenzione dunque ad esempio per lavori sulle funi, ingrassaggi dei cavi o prove di carico o della linea. Oppure anche per altri motivi: ad esempio per riportare a valle a fine giornata la cabina che è a monte senza correre il rischio che per un qualsiasi motivo questa possa bloccarsi lungo la linea, magari con l'operatore che lavora nella stazione a monte e che deve rientrare a casa. I forchettoni servono per intervenire esclusivamente sui freni di emergenza: quelli "normali", che servono a fermare la cabina quando arriva in stazione, si trovano sulle pulegge, quelle grandi ruote sulle quali scorre la fune traente che si trovano in tutte le stazioni di funivie, cabinovie o seggiovie.

Il forchettone non doveva essere dove è stato trovato: generalmente si trovano nelle stazioni di arrivo e partenza e vengono messi manualmente, non sono pezzi "organici" delle cabine. 

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"Per interesse mettevano a rischio la vita degli altri. Tutti sapevano che il freno restava aperto anche se non doveva", ha commentato la procuratrice. "L'indagine - ha aggiunto - è appena cominciata, a monte c'è sempre la prima domanda: perché si è spezzato il cavo traente?".

 

 

Luigi Nerini, titolare della società che ha in gestione l'impianto, come riporta Il Corriere della Sera, ha detto: "Faccio avanti e indietro su quella cabina tutto il giorno. Se avessi saputo che c'era qualcosa di pericoloso, non avrei mai rischiato la vita dei miei figli". Il giorno stesso della tragedia Federico e Stefano Nerini, che collaborano entrambi con l'azienda paterna, erano saliti in vetta. "Avrebbero potuto esserci loro", è l'amara confessione fatta da Luigi a un amico.

 

Funivia Stresa Mottarone, Eitan l'unico sopravvissuto della famiglia Biran

 

Gli inquirenti: "Sequestrato tutto, anche la scatola nera"

 "Abbiamo sequestrato tutto, anche la scatola nera". Così il capitano Luca Geminale, comandante della compagnia dei carabinieri di Verbania che da domenica lavora sul campo alle indagini sull'incidente alla funivia.

 

Giovannini: "Una grande ferita per il Paese" La tragedia della funivia Stresa Mottarone "è una grande ferita per il Paese". Sono le parole del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, durante l'informativa urgente alla Camera. Il ministro ha quindi confermato l'istituzione di una commissione ispettiva del ministero che "svolgerà approfondimenti specifici" in aggiunta a quelli i della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime.

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