FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Bimbo picchiato a morte a Novara, il compagno della madre tenta il suicidio in carcere

Voleva impiccarsi con il lenzuolo alle sbarre, salvato in extremis dagli agenti penitenziari

Bimbo picchiato a morte a Novara, il compagno della madre tenta il suicidio in carcere - foto 1
ansa

Nicholas Musi, il 23enne arrestato con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato per la morte del figlio della compagna, ha tentato il suicidio nel carcere di Novara.

Nella notte tra lunedì e martedì, a poche ore dal funerale di Leonardo, l'uomo ha cercato di impiccarsi con un lenzuolo alle inferriate della sua cella. Solo l'intervento della polizia penitenziaria ne ha evitato la morte.

Gaia Russo, la madre di Leonardo, interrogata dal giudice ha negato di avere picchiato il figlio. Nicholas Musi invece ha continuato ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Il gip Raffaella Zappatini, accogliendo le richieste della procura, aveva convalidato il fermo di Gaia e Nicholas, disponendo la custodia in carcere per lui e i domiciliari in una struttura protetta per lei, che è incinta di cinque mesi. La giovane donna ha risposto alle domande del giudice per un'ora e mezza e, pur non avendo accusato esplicitamente il compagno, ha sostenuto di non avere alcuna responsabilità.

Giovedì della scorsa settimana c'erano solo loro due con Leonardo in quella casa dove il bimbo è stato massacrato di botte. A causare la morte è stato un colpo violento all'addome: ha provocato un'emorragia traumatica al fegato, che l'ha portato al decesso in meno di mezz'ora. Ma sul corpicino il medico legale ha riscontrato ecchimosi e lesioni un po' ovunque: sul capo, sul torace, sulla schiena, perfino sui genitali. Lesioni risalenti alla mattina. E altri segni di lesioni risalenti a tempo addietro.

I familiari di Gaia qualcosa avevano intuito, ma mai si sarebbero immaginati l'orrore che Leo, come chiamavano il piccolo, viveva da tempo. Da quando, così avevano dichiarato, Gaia era andata a vivere con Nicholas, di cui era rimasta incinta. E ora accusano l'uomo di averla soggiogata. Una sensazione avuta anche dal pm Ciro Caramore, ma che non sembra mutare la posizione della giovane: è infatti accusata (come Nicholas Musi) di omicidio volontario pluriaggravato. Un'accusa da ergastolo.

Commozione al funerale di Leonardo - Martedì una grande folla commossa nel Duomo a Novara ha dato l'ultimo saluto a Leonardo. La piccola bara bianca è stata accarezzata a baciata da decine di persone e alla fine della funzione sono stati liberati in cielo palloncini bianchi. A Novara è stata giornata di lutto cittadino. La mamma ha chiesto e ottenuto di essere accompagnata alla camera ardente per poter dare l'ultimo bacio al suo piccolo: non ha partecipato alle esequie, anche per evitare problemi. Il clima attorno al Duomo, dove il vescovo Franco Giulio Brambilla ha celebrato il funerale, era infatti decisamente ostile nei suoi confronti: "Non si può permettere che si faccia del male al proprio bambino", era il commento più ricorrente. Non si è fatto vedere neppure il padre biologico di Leonardo, un tunisino che non era mai stato accettato dalla famiglia di Gaia: ha fatto un breve passaggio solo il fratello. "Sei un piccolo martire che proteggi tutti i bambini, sei già un santo": con queste parole Tiziana Salica, la nonna del piccolo Leonardo, ha dato l'addio al nipotino, davanti alla bara sul carro funebre che porta il feretro al cimitero di Novara. E alla folla che ha seguito le esequie nel duomo di Novara, la donna ha detto solo "Grazie a tutti".