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Perugia, malata sclerosi multipla denuncia Ausl per non risposta su suicidio assistito

"Non ho ancora deciso di lasciare la vita, ma ho il diritto di essere libera di farlo" dichiara Laura Santi costretta a ricorrere alle vie legali per sbloccare l'iter già riconosciuto dall'ordinamento italiano

Perugia, malata sclerosi multipla denuncia Ausl per non risposta su suicidio assistito - foto 1
Ufficio stampa

A Perugia, Laura Santi, affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, ha annunciato di avere sporto denuncia nei confronti dell'Ausl Umbria 1 per "omissione di atti d'ufficio" ovvero per avere mancato "in tutti questi mesi di fornire una risposta completa che consentisse di concludere la procedura prevista dalla sentenza n.

242/2019 per accedere all'aiuto al suicidio assistito". La decisione della donna, 48enne perugina, è stata annunciata con l'avvocato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, della quale è attivista.

 

Azioni legali in seguito a ritardi e omissioni

 Oltre alle contestazioni in sede penale per omissione di atti d'ufficio, è stata annunciata anche un’azione in sede civile. Si tratta di un ricorso d’urgenza in Tribunale (che inizierà con un'udienza che è stata fissata per il 20 giugno) in cui si chiede un ordine del Giudice nei confronti dell’azienda sanitaria deve adempiere al completamento della procedura di verifica anche delle modalità e il parere del Comitato Etico. 

 

 

I precedenti

 Si tratta dello stesso procedimento avviato dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni nelle Marche per conto di Federico Carboni, il primo italiano ad aver avuto accesso al “suicidio assistito” in Italia, dopo due anni di battaglie legali.

 

 

"Diritto già riconosciuto dal nostro ordinamento"

 "Non ho ancora deciso di lasciare la vita, ma ho il diritto di essere libera di farlo" dichiara Laura Santi. "A seguito della mia richiesta di accedere alla verifica delle condizioni, e dunque ricevere una relazione completa anche del parere del comitato etico per accedere alla morte assistita, sono dovuti intervenire ripetutamente i miei legali, prima per sollecitare l’azienda con diffide a effettuare le verifiche, poi per chiedere il completamento delle verifiche e l’attivazione del comitato etico. Ma tutto ciò non è bastato e si è reso necessario attivare le giurisdizioni, sia quella penale con un esposto che quella civile per vedermi riconosciuto un diritto già pienamente vigente nel nostro ordinamento".

 

Il supporto dell'associazione "Luca Coscioni"

 "Sarà la Procura della Repubblica di Perugia a svolgere le dovute indagini per accertare - come denunciamo - gli ostruzionismi e le ripetute omissioni a svolgere un atto del proprio ufficio da parte dell’azienda sanitaria umbra" afferma il legale Filomena Gallo.

Marco Cappato, tesoriere dell'associazione "Luca Coscioni" conclude affermando "la necessità e l’urgenza di intervenire anche a livello regionale - vista la latitanza persistente del Parlamento - per definire i tempi e le modalità con cui le persone malate hanno diritto di ricevere una risposta, ai sensi di una sentenza costituzionale che ha valore di legge e dunque deve essere applicata senza discriminazioni". 

 

 

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