L’inviata di "È sempre Cartabianca" raccoglie le voci di chi fatica a far quadrare i conti
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Pensioni che non tengono il passo con l’aumento del costo della vita, assegni sempre più risicati e la paura costante di non farcela fino alla fine del mese. "È sempre Cartabianca" dà voce a chi, dopo una vita di lavoro, oggi si trova a dover fare i conti con entrate insufficienti.
Tra le testimonianze c’è quella di Franca, 74 anni, che vive in un alloggio popolare alla periferia di Roma e percepisce poco più di 600 euro mensili, a cui si aggiunge una modesta reversibilità del marito.
"Arrivare a fine mese è davvero complicato", racconta, spiegando di aver imparato a risparmiare su tutto. "Faccio la spesa solo nei discount e approfitto di ogni offerta. A volte mi aiutano i miei figli, anche se mi pesa: dovrebbe essere il contrario".
Non meno amara è la situazione descritta da Paola, 60 anni, che insieme al marito Domenico manda avanti un piccolo laboratorio di pasta fresca nella Capitale. Guardando al futuro, confessa: "Per lo Stato sembra che non dovrei smettere mai di lavorare. Mi sento presa in giro, come tanti altri".
Una sensazione legata anche a un dato concreto: "Per noi commercianti la pensione è poco più della minima, 500 o 600 euro al mese. Praticamente quanto chi non ha mai versato contributi". E così, più che una scelta, continuare a stare dietro al bancone diventa una necessità per riuscire a mantenere un minimo di equilibrio economico.