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Opere d'arte contraffatte, Vittorio Sgarbi accusa: "E' una caccia alle streghe"

Nellʼinchiesta sullʼarchivio di Gino De Dominicis sono finite sotto indagine 23 persone, tra cui il noto critico dʼarte

Opere d'arte contraffatte, Vittorio Sgarbi accusa:
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"Ma questa è una bufala, una pazzia".

Così Vittorio Sgarbi ha commentato l'inchiesta, che lo vede indagato insieme ad altre 22 persone, sulla presunta falsificazione delle opere di Gino De Dominicis, artista morto nel 1998. La Procura di Roma ha ipotizzato che circa 250 dipinti siano stati contraffatti e messi sul mercato tramite una fondazione che sarebbe fittizia, l'Archivio Gino De Dominicis, presidieduto proprio dal noto critico d'arte che, insieme al collega Duccio Trombadori, ha autentico quasi tutte le tele.

I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, contraffazione di opere d'arte e ricettazione. Secondo gli inquirenti i 23 sotto inchiesta erano riusciti a immettere nei canali leciti del mercato dell'arte contemporanea numerose opere d'arte contraffatte, per un valore di oltre 30 milioni di euro, corredandole di fraudolente certificazioni di autenticità.

Ai domiciliari sono finiti la vice presidente della Fondazione, Marta Massaioli, che è considerata dall'accusa il personaggio di spicco nella vicenda per due motivi. Innanzittutto perché, essendo stata in passato assistente personale dell'artista, verosimilmente sfruttava nella contraffazione delle opere le sue approfondite conoscenze circa le tecniche pittoriche e l'iconografia concettuale del maestro. In secondo luogo perché Massaioli sarebbe la persona che materialmente realizzava le opere contraffatte.

Vittorio Sbarbi è invece accusato di contraffazione di opere d'arte. Ma il critico, che per il suo contributo avrebbe ottenuto 100mila euro annui, rispedisce al mittente le accuse e, come riporta Il Messaggero, dà mandato all'avvocato di denunciare per diffamazione il pm Laura Condemi, titolare dell'inchiesta partita nel 2012.

Sgarbi spiega poi al quotidiano romano perché, a suo avviso, si è arrivati a questo punto. Precisando che si tratta di "una bufala, una pazzia", il parlamentare sottolinea che "è l'invidia dell'avvocato Tomassoni, che fu molto amico di De Dominicis e si ritiene unico titolare dei suoi quadri, contro Marta Massaioli, che alla Fondazione ha costituito un comitato di critici e storici d'arte di alto livello".

Sul proprio coinvolgimento, Sgarbi ritiene "inammisibile" ipotizzare che lui abbia fatto delle perizie su delle opere sapendole false e parla di "ossessione della caccia alle streghe".