Veliero affondato, le prime ipotesi della tragedia di Porticello
© Withub
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Secondo il documento, il veliero era vulnerabile a venti forti, ma né l'armatore né l'equipaggio ne erano a conoscenza. Quando il tempo è peggiorato improvvisamente, lo scafo si è inclinato di 90 gradi in soli 15 secondi
Il Bayesian, il veliero affondato il 19 agosto dell'anno scorso a Porticello, in Sicilia, è colato a picco perché era particolarmente vulnerabile ai venti forti. A indicarlo è il rapporto preliminare della Marine Accident Investigation Branch, l'ente pubblico britannico che si occupa delle indagini sugli incidenti marittimi. Secondo il documento, senza vele e senza motori l'angolo di perdita della stabilità del veliero (cioè l'inclinazione massima oltre la quale l'imbarcazione non sarebbe più riuscita a raddrizzarsi) era di 70,6 gradi. E data l'imponente altezza dell'albero e la struttura dello yacht, questa inclinazione sarebbe stata raggiunta con venti superiori ai 63,4 nodi. Al momento dell'affondamento, puntualizza il rapporto, le condizioni meteo erano proibitive: è possibile che i venti siano arrivati a toccare gli 87 nodi, rendendo ingovernabile il veliero. E anche se il documento chiarisce che l'intento non è quello di determinare responsabilità per l'accaduto, nella ricostruzione emerge un particolare inquietante: il marinaio di guardia potrebbe aver tardato a dare l'allarme perché stava postando sui social i video della tempesta.
Nel rapporto è contenuta anche la ricostruzione dell'affondamento. Quando alle 21:24 il Bayesian si è ancorato a Porticello, si legge, "il mare era calmo e c'era un vento molto leggero da nord-ovest. Erano previsti temporali e gli ospiti a bordo del Bayesian potevano vedere occasionalmente lampi a ovest. Il capitano del Bayesian lasciò istruzioni di essere svegliato dalle guardie (i marinai DH1 e DH2) se la velocità del vento fosse aumentata oltre i 20 nodi o se ci fossero stati segnali che l'ancora stesse arando. Dopo aver controllato le ultime previsioni meteo, il capitano andò a dormire. Alle 00:30 l'ultimo ospite si era ritirato, lasciando in servizio DH1 e il cameriere di bordo (S1). Alle 01:00, DH2 subentrò al DH1. Il vento in quel momento non superava gli 8 nodi e non c'erano segnali che l'ancora del Bayesian stesse arando".
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"Alle 03:00 - prosegue il rapporto - DH2 notò che il vento soffiava a 8 nodi da ovest, e pensò che le nubi temporalesche e i fulmini si stessero avvicinando. Verso le 03:30, due degli ospiti (G1 e G2) si svegliarono, ma rimasero a riposare nelle loro cabine. Verso le 03:55, DH2 filmò la tempesta in arrivo e la pubblicò sui propri social media. DH2 salì quindi sul ponte e chiuse i boccaporti di prua e le finestre della cabina di pilotaggio per proteggere l'interno del Bayesian dalla pioggia che aveva iniziato a cadere".
A quel punto, in pochi minuti la situazione peggiora in modo drammatico. "DH2 notò che il vento era aumentato a 30 nodi e soffiava a dritta. Il Bayesian era ora inclinato a dritta e DH2 pensò che la nave stesse arando l'ancora. Verso le 03:57, le ancore sia del Bayesian sia del Sir Robert Baden Powell (un altro yacht ancorato poco lontano) iniziarono ad arare a causa del rapido peggioramento delle condizioni meteo. Verso le 04:00, DH2 corse sottocoperta e svegliò lo skipper".
A quel punto si sveglia anche il resto dell'equipaggio. Il capo ingegnere si precipita in sala macchine per avviare i motori e preparare il veliero a manovrare, ma l'imbarcazione è già inclinata: "In quel momento, gli occupanti stimarono un'inclinazione del Bayesian tra i 10° e i 20° a dritta". Si svegliano anche alcuni ospiti: il proprietario del veliero e una famiglia (G3, G4 e il loro bambino G5), che arrivano nel salone. Il comandante si prepara alla manovra, ma le condizioni meteo peggiorano rapidamente.
Il rapporto prosegue spiegando che a quel punto "il vento aumentò improvvisamente a oltre 70 nodi. Il tendalino sul flybridge si strappò da babordo a tribordo". E alle 04:06, solo 6 minuti dopo che il marinaio di guardia aveva dato l'allarme, "il Bayesian sbandò violentemente di 90° a tribordo, impiegando meno di 15 secondi. Persone, mobili e oggetti sparsi caddero sul ponte. I generatori si spensero immediatamente e l'illuminazione di emergenza a batteria si accese".
Quando il veliero si inclina, "il comandante, G4, l'armatore, il nostromo e S2 sono rimasti tutti feriti, cadendo o a causa della caduta di oggetti su di loro. DH2 è stato sbalzato in mare dalla sua posizione dal timone sul flying bridge. Nella loro cabina, G1 e G2 hanno usato i cassetti dei mobili come una scala improvvisata per uscire, scappando lungo le pareti interne del corridoio centrale e arrampicandosi nella zona del salone. S1 e DH1 si sono arrampicati sulle pareti della scala di prua, uscendo dalla zona mensa dell'equipaggio e dirigendosi verso la timoneria. Non c'erano segni di allagamento all'interno del Bayesian finché l'acqua non è entrata dal parapetto di dritta e, in pochi secondi, è penetrata negli spazi interni attraverso le scale". L'acqua ormai sta invadendo lo yacht, che si inclina oltre i 70,6 gradi e perde stabilità: per il Bayesian non ci sono più speranze. Il comandante nuota fino alla zattera di poppa, e alle 04:24 riesce a gonfiarla. I sopravvissuti salgono a bordo e vedono il veliero affondare. A bordo restano 7 persone: sei ospiti e un membro dell'equipaggio, il cuoco, che perdono la vita nell'incidente.
Nelle conclusioni del rapporto, la Marine Accident Investigation Branch sottolinea che "l'indagine sulla sicurezza ha stabilito che, nelle condizioni di danno ipotizzate, una volta che Bayesian si fosse inclinato fino a un angolo superiore a 70,6° (l'angolo di stabilità discendente), non vi era alcuna possibilità di tornare in equilibrio" e che nelle condizioni ipotizzate "velocità del vento superiori a 63,4 nodi al traverso erano sufficienti a far ribaltare Bayesian. È possibile che Bayesian fosse altrettanto vulnerabile a venti inferiori a 63,4 nodi". Ciononostante, "queste vulnerabilità (in condizioni di navigazione a motore con vele ammainate, deriva mobile alzata e il 10% di materiali di consumo a bordo) non sono state identificate nel manuale di stabilità presente a bordo. Di conseguenza, queste vulnerabilità erano sconosciute sia all'armatore sia all'equipaggio del Bayesian". Ma il documento chiarisce anche che le conclusioni potrebbero essere modificate quando, dopo il recupero del relitto, la magistratura italiana provvederà a effettuare le perizie tecniche sul veliero.