Napoli, segrega la moglie incinta al sesto mese e la massacra di botte: arrestato, la donna perde il bambino
La donna subiva maltrattamenti fisici e psichici dal 2016, da marzo, però, le condotte aggressive del marito si sono intensificate

Per oltre quattro anni ha subito maltrattamenti fisici e psichici da parte del marito, le cui condotte aggressive si sono intensificate da marzo, quando l’uomo l’ha anche segregata e le ha provocato un’interruzione di gravidanza. E’ quanto accaduto a una donna incinta a Napoli. L'uomo, un 39enne, è stato sottoposto a fermo per maltrattamenti aggravati e lesioni pluriaggravate commesse ai danni della moglie.
Nel pomeriggio del 13 luglio, il 39enne ha accompagnato all'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli la moglie, incinta al sesto mese, a cui sono state diagnosticate fratture multiple, con ecchimosi su svariate parti del corpo. La donna è stata poi ricoverata presso il reparto di ginecologia, dove i successivi accertamenti clinici hanno certificato l'interruzione della gravidanza e la morte del feto.
Il provvedimento di fermo è stato eseguito lo scorso 14 luglio dagli agenti della Squadra mobile su mandato della IV Sezione (fasce deboli) della procura della Repubblica presso il tribunale partenopeo.
L'attività investigativa dei poliziotti ha consentito di accertare che la donna è stata vittima, dal 2016, di maltrattamenti fisici e psichici da parte del marito, le cui condotte aggressive si sono intensificate da marzo, quando l'uomo l'ha segregata in casa picchiandola con violenza quotidianamente.
Alla luce degli elementi acquisiti, sussistendo gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo e considerate le esigenze cautelari, la procura ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto. Gli investigatori hanno rintracciato l'aggressore nei pressi dell'ospedale San Giovanni Bosco e arrestato.
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