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Morto a Terni Luciano Porcari, fece il più lungo dirottamento della storia

Nel 1995 venne condannato all'ergastolo per l'omicidio della sua ex. Ormai anziano viveva a Terni con l'obbligo di firma

Morto a Terni Luciano Porcari, fece il più lungo dirottamento della storia - foto 1
Ansa

Trovato morto in casa a Terni Luciano Porcari.

Nato a Orvieto 84 anni fa, è diventato noto per essere stato autore nel 1977 di uno dei più lunghi dirottamenti aerei della storia (durò due giorni). Aveva ancora guai con la giustizia, pendeva su di lui l'obbligo di presentazione alle forze di polizia, dopo essere stato scarcerato al termine di una lunga detenzione per l'omicidio dell'ex compagna Roberta Zanetti, avvenuto nel 1994. Porcari non dava notizie di sè da un paio di giorni e quindi è stata compiuta una verifica nella sua abitazione. Secondo i primi accertamenti il decesso è avvenuto per cause naturali.

 

La vicenda del dirottamento

 Luciano Porcari sequestrò per due giorni un Boeing della Iberia dirottandolo da Barcellona ad Abidjan (Costa d'Avorio), poi a Torino, a Varsavia e a Zurigo, dove l'uomo venne catturato. Porcari chiedeva una delle quattro figlie che era stata affidata alla moglie separata. Porcari fu condannato a 9 anni per quella vicenda. Tra il 14 ed il 16 marzo del 1977, dirottò un aereo di linea della compagnia spagnola. Voleva riavere la figlia Consuelo, sei anni all'epoca, la cui custodia fu affidata alla moglie Isabella Zavoli, allora residente a Torino. L'uomo tenne per tre giorni in ostaggio ventinove passeggeri e sette uomini di equipaggio a bordo di un ''Boeing 727'' si fece portare dapprima ad Abidijan, nella Costa d'Avorio (dove prese con sè un'altra figlia, Margherita Beatrice, avuta da una donna africana, dopo la separazione dalla moglie), quindi a Caselle (Torino), poi a Zurigo ed a Varsavia per ritornare, infine, all'aeroporto ''Kloten'' di Zurigo dove, con uno stratagemma, fu catturato. In svizzera Porcari fu processato e condannato a dieci anni di reclusione; pena che egli scontò parzialmente quando, sfruttando la sua condizione di ''detenuto semilibero'' (usciva dal penitenziario il mattino e rientrava la sera), varcò il confine e raggiunse l'Umbria costituendosi poi alla polizia di Orvieto dove fu nuovamente processato e condannato.

 

Nel maggio 1995 condannato all'ergastolo per omicidio

 Nel maggio del 1995 la Corte d'Assise di Terni condannò Luciano Porcari all'ergastolo per l'omicidio della sua convivente. L' uomo venne rinviato a giudizio per l' assassinio della ex convivente Roberta Zanetti, un'infermiera di 27 anni, di Castel Viscardo, e del ferimento della madre della donna. I fatti si verificarono il 2 febbraio 1994 nella casa della giovane. Qui Porcari ha squarciato la gola della Zanetti, che lo aveva lasciato, e ferito con una fucilata la madre di questa. Motivo scatenante della furia omicida la figlia di tre anni dei due ex conviventi della quale Porcari aveva invano chiesto l'affidamento e che aveva ''rapito'' pochi giorni prima.

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