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Morto il boss Benedetto Capizzi: era stato condannato per la morte del piccolo Giuseppe di Matteo

Recluso nel carcere di Opera a Milano, era stato trasferito all'Ospedale San Paolo per le sue gravi condizioni di salute. Aveva 79 anni

Morto il boss Benedetto Capizzi: era stato condannato per la morte del piccolo Giuseppe di Matteo - foto 1
Ansa

Benedetto Capizzi, storico esponente di Cosa Nostra, è morto a 79 anni all'Ospedale San Paolo di Milano, dove era stato ricoverato mentre era detenuto al 41 bis nel carcere di Opera.

Il boss di Villagrazia stava scontando un ergastolo per l'omicidio di un autotrasportatore e 30 anni per avere partecipato al sequestro e all'uccisione di Giuseppe Di Matteo, il bimbo strangolato e sciolto nell'acido a San Giuseppe Jato nel 1996. Dopo gli arresti di Totò Riina e Bernardo Provenzano, Capizzi sognava di rifondare la 'Cupola di Cosa Nostra'. Ma fu arrestato nel blitz "Perseo" del 2008.

 

Voleva essere il "capo dei capi"

 Mentre peggiorano le condizioni di Matteo Messina Denaro, il latitante mafioso arrestato nel gennaio scorso, con la morte del boss Benedetto Capizzi si cancella un altro dei volti di Cosa Nostra. Dopo gli arresti di Totò Riina, Salvatore Provenzano e Sandro Lo Piccolo, la sua ambizione era quella di ricomporre i vertici della criminalità organizzata e diventare il nuovo "capo dei capi". Il suo piano, però, è stato fermato dai carabinieri di Palermo che, con l’Operazione Perseo del 2008, catturarono 99 mafiosi, incluso il capo del clan Villagrazia-Santa Maria del Gesù.

 

 

Uno dei rapitori del piccolo Giuseppe Di Matteo

 Capizzi stava scontando l’ergastolo per l'omicidio di un corriere del paese, compiuto insieme al boss di Altofonte Mimmo Raccuglia. I due furono complici anche nel rapimento e nell'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito ed ex membro del clan dei corleonesi Santino Di Matteo. Il bambino di 12 anni venne rapito al maneggio di Villabate nel 1993, dopo la scelta del padre di collaborare con la giustizia. Nel corso dei 779 giorni di sequestro, Giuseppe fu spostato da un nascondiglio all'altro, perennemente legato e incappucciato con un passamontagna, fino a un casolare a San Giuseppe Jato. Lì, il piccolo ormai inerme, fu strangolato e sciolto nell'acido l'11 gennaio 1996.

 

 

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