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Morte chef Narducci: niente alcol test al giovane che l'ha investito

"Avevo bevuto due bicchieri di vino a cena. Non so come sia capitato, ho visto un'ombra piombarmi addosso", ha ammesso Feola durante lʼinterrogatorio

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Non è stato sottoposto all'alcol test Fabio Feola, il 30enne che avrebbe ucciso, investendoli con la sua auto, lo chef Alessandro Narducci, 29 anni, e la sua collaboratrice Giulia Puleio, 25.

Narducci è stato trasportato d'urgenza in ospedale. Il codice rosso giustificherebbe il mancato test al giovane, che però è stato sottoposto agli esami del sangue venerdì 15 giugno. Tra pochi giorni si sapranno i risultati, se risultasse positivo all'alcol la situazione per lui cambierebbe.

La legge, infatti, prevede l'arresto se viene riscontrato lo stato di ebbrezza in flagranzadi reato. La misura nel caso di Feola non è però così ovvia, perché l'uomo subito dopo l'incidente ha prestato soccorso alle due vittime e non sussiste più la flagranza di reato.

"Ho bevuto due bicchieri di vino a cena. Non so come sia capitato, ho visto un'ombra piombarmi addosso. Sto malissimo", ha confessato Feola lunedì 25 giugno in un interrogatorio durato un'ora e finalizzato a ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.

Il racconto del giovane contrasta con la versione di un testimone oculare ritenuta attendibile dal pubblico ministero. Feola sostiene di non aver occupato la carreggiata su cui viaggiava Narducci, mentre il testimone, un signore anziano, ha riportato di aver visto la Mercedes del 30enne spostarsi sulla corsia opposta e causare lo scontro frontale che ha fatto fare un balzo di oltre 20 metri alle due vittime.